Un famoso proverbio dice che non si bisogna giudicare un libro dalla copertina, ma bisognerebbe aggiungere che non bisogna neanche acquistare un libro per una "magica" parola presente nel titolo del libro. Parlo proprio di quel "racconti di fantascienza giapponese" che attira subito l'attenzione del lettore. La leggenda della nave carta è una raccolta di sedici racconti di fantascienza (ma è una definizione ingannatoria, ma vedrò di spiegarmi meglio successivamente) che partono dalla bomba atomica su Hiroshima fino agli ultimi anni del 900.
Lo devo ammettere anch'io sono stato attirato dalla magica parola "giapponese", ma dopo essere arrivato all'ultima pagina devo ammettere di essere rimasto parecchio perplesso di fronte al risultato finale di questa raccolta. Capisco che l'obbiettivo dichiarato dei curatori (che non sono italiani) era quello di mostrare uno spaccato di fantascienza nella sua espressione più giapponese, ma il risultato finale mi è sembrato più un calderone dove buttare alla rinfusa qualsiasi racconti che paresse interessante che una reale raccolta di fantascienza, sopratutto quello che più manca è un filo conduttore che ricolleghi i racconti a un argomento comune e non tutti i racconti possono riscontrarsi nel genere fantascientifico (La bocca selvaggia per esempio è più horror/splatter che fantascientifico). Cosa che guasta molto il risultato finale del testo.
Altro punto a sfavore a mio giudizio è il fatto che l'edizione italiana non traduce i testi direttamente dalle loro versioni giapponesi ma è una ritraduzione della versione inglese con l'ovvio svantaggio dell'appiattimento di ogni possibile sfumatura del testo originale. La data d'uscita della raccolta (fine anni 80) esclude a mio giudizio un periodo interessante della letteratura giapponese e per perciò avrei preferito che la raccolta fosse stata aggiornata con qualche racconto aggiuntivo un po' più recente ( per non dire che 16 autori sono una goccia della vasta produzione orientale).
Molto interessante la prefazione che vede riproposizione di diverse dichiarazioni di bambini sopravvissuti alla bomba atomica di Hiroshima in tutta la loro angosciosa crudezza, che per molti aspetti mi ha ricordato il film di animazione giapponese "Una tomba per le lucciole".
"Il giorno dopo, mia madre e mio padre andarono a cercare mia sorella, ma non la trovarono. Accompagnai mio padre nel pomeriggio, ma le strade erano pericolose con tutti quei fili del tram attorcigliati e caduti. Andammo sulla riva del fiume e vedemmo ragazzini e ragazzine dell’età di mia sorella. Erano distesi in gruppi, agonizzanti. Imploravano un bicchiere d’acqua dai passanti. Mio padre diceva:«La tua mamma e il tuo papà stanno sicuramente venendo a cercarti, fatti coraggio e non mollare. Non dicevano nulla, ma i loro visi enfiati e ustionati cercavano di sorridere."
Alcuni racconti sono davvero piacevoli e rispetto ai loro omologhi occidentali hanno una maggiore introspezione sulle pulsioni umane (sopratutto quelle più estreme e animalesche come il nichilismo e il sesso). Degni di menzione sono i racconti: "La leggenda della nave di carta", "La scatola di cartone" e "Bokko-Chan". Il primo che sembra inizialmente un racconto favoleggiante si trasforma in una amara riflessione sui viaggi spaziali; il secondo è una parabola del vuoto appagamento della nostra società consumistica e l'ultimo è una riflessione umoristica nera sull'uomo.
In definitiva "La leggenda della nave di carta" è una raccolta interessante di opere giapponesi, ma troppo confusionaria nella proposta e ormai leggermente datata come selezione, che rischia di essere più comprata per la parola "fantascienza giapponese" che per il reale valore della proposta. È un titolo che consiglio per esplorare la fantascienza giapponese, che da noi non è mai riuscita a penetrare nella cultura occidentale se non attraverso manga e anime, ma con la considerazione che si tratta solo della piccola punta di un enorme iceberg.
Sbaglio o questo volume è uscito quasi 15 anni fa?
RispondiElimina(M'interesserebbe ) Quindi ti chiedo:E' ancora reperibile magari come ristampa?
Si, la prima edizione è del 2002. È uscita una recente ristampa (quella in mio possesso) nell'aprile di quest'anno, quindi non dovresti avere problemi a recuperarlo.
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