Titolo originale: 君の名は。(Kimi no na wa.)
Paese di produzione: Giappone
Anno: 2016
Durata: 107 minuti
Genere: animazione, sentimentale, scolastico, viaggio nel tempo
Regia: Makoto Shinkai
Soggetto: Makoto Shinkai
Sceneggiatura: Makoto Shinkai
"Quel giorno in cui sono cadute le stelle è stata come… Come una visione dentro a un sogno, niente meno di questo. Uno spettacolo magnifico."
Mitsuha Miyamizu, è una studentessa delle superiori che vive in una piccola città di montagna (Itomori) che desta, con una situazione famigliare disastrata (la madre è morta e il padre si è buttato totalmente nella politica per sopperire al dolore, dimenticando i propri figli) e vorrebbe trasferirsi a Tokyo (il suo sogno è quello di diventare un ragazzo carino di Tokyo). Mettiamoci che deve vivere assieme alla nonna (sacerdotessa) e alla sorella minore in un tempio dove bisogna rispettare dei riti che mettono in imbarazzo la ragazza. Nel frattempo Taki Tachibana, un giovane studente di Tokyo dal comportamento leggermente irascibile, ma dal cuore d'oro vive la sua vita di tutti i giorni, lavorando al ristorante italiano "Il giardino delle parole" (gradito omaggio del regista sia all'Italia che al suo precedente lavoro). Un giorno all'improvviso, senza nessuna apparente ragione, i due ragazzi si trovano rispettivamente l'uno nel corpo dell'altro. Inizialmente i due non avranno un chiaro sentore di cosa sta succedendo, visto che al risveglio nel proprio corpo hanno solo un vago ricordo di quanto accaduto nel corpo dell'altro, causando al proprio opposto molto momenti imbarazzanti, ma nel corso del tempo riusciranno a trovare un metodo per comunicare e organizzare la vita dell'altro al meglio.
Your Name è stata una vera rivelazione fin dalla sua prima uscita in Giappone, conquistando le vette delle classifiche cinematografiche e ha battuto record su record al botteghino. Logico quindi che prima o poi sarebbe arrivato anche qui da noi (e io contavo con trepidazione i giorni che mancavano all'arrivo del film nel nostro paese). Ammetto con sincerità che la precedente opera di Shinkai (Il giardino delle parole) non mi aveva convinto pienamente. A una bellissimo comparto tecnico (sopratutto nei disegni) si accostava una storia tutto sommato non pienamente riuscita. In questo caso invece è stato amore a prima vista (fin dai primi trailer usciti).
Questa volta Makoto Shinkai ha superato se stesso. Inizialmente la storia sembra un classico shojo (con elementi simili al manga Ranma 1/2 di Rumiko Takahashi ), con una buona componente comica e una storia che si riallaccia molto al tema del filo rosso del destino e agli amori scolastici. Proseguendo nella visone del film però ci si accorge che la storia ha un respiro molto più ampio e una storia cosi bella da rimanere con gli occhi incolati allo schermo (sopratutto certe rivelazioni nella seconda metà del film hanno letteralmente spiazzato il pubblico presente in sala). I personaggi sono così ben caratterizzati, che si finisce per sentirli vicini, si vorrebbe entrare nella pellicola per aiutarli, si ridere con loro quando la situazione si fa buffa e si tifa e ci si dispera per loro quando la situazione si fa complicata (una sensazione di calore cosi forte come quella che ho provato durante la visone del film non mi capitava da tempo).
Mitsuha e Taki devono far fronte a un rapporto che sembra avere tutto contro, al risveglio non ricordano neanche il nome dell'altro per dire, al punto tale che la domanda su chi sia l'altro (Come ti chiami?) diventa una sorta di mantra ripetuto costantemente nel film. Un rapporto che diventa qualcosa di temporaneo, di sfuggevole, una costante sensazione di vuoto... e proprio per questo bellissimo.
Uno dei momenti più divertenti del film, ma dal tocco veramente realistico . (sarebbe sicuramente la prima cosa che farebbe un uomo se si trovasse nel corpo di una donna). |
Anche i personaggi secondari sono caratterizzati ottimamente, con pochissime frasi e gesti riescono a renderci chiaro il loro carattere e pensiero.
Mi è piaciuto molto il fatto che i protagonisti quando sono nel corpo dell'altro riversano anche i loro caratteri e non soltanto la semplice voce, con Mitsuha che parla in modo effeminato (un quasi farsetto) e con atteggiamenti femminili quando è nel corpo di Taki e il ragazzo che si agghinda in modo molto trasandato per una ragazza e attua un atteggiamento molto più aggressivo quando è nel corpo di Mitsuha.
Anche la componente tecnica è bellissima, con questo stile molto realistico (nella città) ma allo stesso carico di sfumature simili a pennellate di colore (nella campagna). Sopratutto un ottimo e oculato utilizzo della cgi, sempre funzionale e mai disarmonico nel contesto. Molto bella anche la colonna sonora, che riesce a legarsi bene alla storia raccontata (come nel precedente capitolo che nella canzone di Motohiro Hata - Rain trovava una sorta di sunto spirituale, qui accade lo stesso con la canzone dei RADWIMPS – Nandemonaiya, anche se la mia canzone preferita del film rimane ZenZenZense dello stesso gruppo).
Davvero un peccato che questo film non sia rientrato nella lista dei canditati all'oscar per i film d'animazione (facciamo una petizione e togliamo Moana/Oceania per metterci Your Name :P ).
Per concludere è film che mi ha veramente emozionato, con una trama bella e ricca di colpi di scena, con un ottimo comparto tecnico. Andatalo a vedere al cinema se potete o prendetelo/affiatatelo in formato fisico se non ci riuscite. Non scaricatelo in modo illegale per favore questo è un film che merita veramente ogni centesimo che costa .
Premete paly e fate partire la magia
Ah ops!
RispondiEliminaNon mi ero accorto che l'avessi già visto :D
Non ti preoccupare (prima o poi dovrò creare una lista delle recensioni presenti sul blog. I guai dell'essere novizio nel mondo del blogging!). Grazie comunque per il suggerimento.
EliminaTi faccio i complimenti per il nome dell'account. Trigun è stato uno dei primi anime che ho seguito con piacere nella Anime night (e da li è nata una passione per l'animazione giapponese che non mi ha più abbandonato). Vash the Stampede è un personaggio che adoro. Ricordo ancora con piacere la puntata in cui incontra per la prima volta il reverendo Wolfwood.
Eheh grazie, direi allora che il nostro interesse per gli anime è nato nello stesso modo, la mia triade di riferimento rimane ancora Trigun, Cowboy Bebop e Neon Genesis Evangelion.
RispondiEliminaOvviamente guardavo già animazione giapponese (City Hunter, Ranma 1/2, Lamù ecc) ma senza /cognizione di causa. Trigun e Cowboy Bebop sono due titoli che non possono mancarella lista di un vero appassionato di animazione giapponese e non.
EliminaNeon Genesis Evangelion non sono mai riuscito a digerirlo, per certi versi credo che sia molto sopravalutato e dal successo stratosferico immeritato, complice anche migliaia di fan a sprecate tempo e "celluline grigie" in mille teorie e interpretazioni sul significato della serie, per un anime che non ha poi molto da dire come sceneggiatura ma solo vuoti simboli. Di Anno preferisco "Nadia - Il mistero della pietra azzurra".