mercoledì 9 dicembre 2020

Over the Moon - Il fantastico mondo di Lunaria - Recensione -

Titolo originale: Over the Moon
Lingua originale: inglese
Paese di produzione: Stati Uniti, Cina
Anno: 2020
Durata: 95 min
Genere: animazione, avventura
Regia: Glen Keane
Sceneggiatura: Audrey Wells

 La morte è da sempre uno dei grandi tabù della nostra società, un elemento che l'uomo ha sempre cercato di esorcizzare e analizzare in modi sempre più complessi col passare del tempo (basti pensare danza macabra medievale o il viaggio di Ulisse nell'oltre tomba per esempio), altre volte è un comodo escamotage per permettere all'eroe di partire all'avventura (la morte dell'amata per evitare l'imborghesimento del protagonista o in salsa Disney  la morte di un genitore, di solito la madre). Oggi con la sempre più lunga aspettativa di vita, la scomparsa di una persona giovane, colpisce profondamente chi vi assiste o ne subisce i cambiamenti. Sopratutto perché la signora con la falce non è più una componente quotidiana delle nostre esistenze e quindi mancano tutti gli strumenti per analizzarla e comprenderla (questo ovviamente non vuol dire che la morte sia scomparsa, ahimè! Ma semplicemente abbiamo rinchiuso questi tristi eventi in luoghi appositi, gli ospedali, e quindi la morte non è quasi più un evento a cui assistiamo di persona. Basti pensare che nel medioevo erano le donne ad assistere i moribondi, visto che assieme alla nascita era considerato loro esclusivo compito. Tanto che gli uomini ne erano estranei).  

Ben venga quindi la recente sensibilità sul tema espresso da molte pellicole di animazione. Film che spesso offrono una interessante riflessione o perlomeno un mezzo per elaborare/creare speranza al giovane spettatore. Sopratutto il film  offre una sottile e interessante metafora sul non rimanere ancorati nei propri dolorosi ricordi e vivere la propria vita.

Fei Fei, la protagonista del film, non riesce ancora ad accettare la perdita della madre e il fatto che il padre voglia risposarsi. Attaccata ai ricordi della genitrice, sopratutto quelli legati alla festa di metà autunno e della tragica storia d'amore di Chang'e, a cui lei era legatissima. Decide quindi di costruire un razzo che la porti sulla Luna e trovare la prove dell'esistenza della principessa. 

Il film sa giocare bene le sue carte, sopratutto per quanto il percorso di crescita della protagonista. Il suo rifiuto iniziale, rappresentato dalla negazione di qualsiasi dolcetto che non sia fatto con la ricetta della mamma (una dimostrazione della bolla in cui si è rinchiusa), l'idea di costruire il razzo partita dal foulard della madre, il percorso di crescita rappresentato dagli ostacoli presenti sulla luna, il momento di cedimento e l'accettazione finale del nuovo. Una avventura lunare che intrattiene e diverte, con un perfetto mix tra realismo terrestre e i vibranti colori neon della città lunare. Una protagonista intelligente e forte. Insomma un bel progetto per un corto o un mediometraggio. 

Il problema è che Over the Moon è un lungo metraggio che strizza per i versi sbagliati gli omologhi film della casa del topo. Sopratutto non ho sopportato le canzoni, decisamente inadatte al contesto o in alcuni casi mal pensate. La canzone iniziale è dolce e carina, spiega bene i sentimenti di Fei Fei, ma è decisamente troppo lunga (quando finalmente pensavo che la canzone fosse finita ecco che ricominciava). La canzone di Chang'e visivamente è uno spettacolo, si capisce che l'intento è quello di mostrarne il lato più superficiale ed egoistico, ma si tratta a mio giudizio di un elemento completamente avulso dal resto del film. La canzone Rap tra il fratellino acquisito della protagonista e la principessa è semplicemente odiosa.

Alcuni elementi della trama poi sembrano inseriti per allungare il brodo. Come un personaggio che dovrebbe essere una parodia di Olaf di Frozen, ma che alla fine se la batte in inutilità con il pupazzo di neve. Il film sembra avere troppi personaggi in campo, e se per fortuna la trama riesce a tenersi a galla, si nota che molti comprimari non vengono sfruttati nel loro potenziale (il fratellino ha un arco narrativo che alla fine si risolve in un nulla di fatto), mentre altri sono lì solo per essere pucciosi. 


In definitiva è un bel film, vibrante di colori e con un dolce messaggio. Il problema è che la storia non è abbastanza complessa per un tale minutaggio e in alcuni punti scricchiola vistosamente (canzoni pessime e personaggi inutili), ma per fortuna non sono difetti così gravi da offuscare completamente il film.

6 commenti:

  1. Devo darci un'occhiata, anche se non sopporto le troppe canzoni "alla Frozen", ma l'animazione mi sembra fatta bene, e la storia mi incuriosisce

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    1. Penso ti possa piacere. Ecco magari una durata inferiore avrebbe giovato all'economia del film, ma sicuramente il tema centrale è sviluppato bene.

      Purtroppo le canzoni sono l'elemento più debole del film.

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  2. Ci darò un'occhiata, sono curioso di vedere come tratteranno l'argomento "morte" e "crescita".

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    1. Non sarà un film che rimarrà nella storia come "il gigante di ferro" ma fa il suo onesto mestiere. Fosse durato di meno credo che sarebbe stato uno dei migliori film di questo 2020.

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  3. Dimenticavo, vado sicuramente O.T ma sei stato nominato:
    http://wwwwelcometonocturnia.blogspot.com/2020/12/quali-sono-i-vostri-blog-preferiti-anno.html
    Non odiarmi troppo. XD XD XD

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    1. No No, non ti preoccupare... anzi ne sono molto lieto (anche se dubito di meritarmi una tale menzione).

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