giovedì 24 settembre 2020

La signora Frisby e il segreto di Nimh di Robert C. O'Brien - Recensione -

Non ero a conoscenza del fatto che il bellissimo film "Brisby e il segreto di NIMH"* fosse tratto da un romanzo ed è stato quindi un po' sorprendente trovare un giorno in una libreria di Salerno il libro in questione. Potevo resistere alla tentazione di portarmelo a casa? Ovviamente no.

Robert C. O'Brien
La primavera è sempre stato sinonimo di rinnovamento e novità, con gli animali che migrano verso nuove terre mentre gli umani svolgono le loro attività agricole. I Frisby, una famiglia di topolini che vivono nelle terre del signor Fitzgibbon, lo sanno bene e si preparano a trasferirsi prima che il fattore rivolti il terreno e distrugga la loro tana invernale. Il problema sorge quando Timothy, il topolino più piccolo della famiglia si ammala gravemente e spostarlo verso la nuova dimora potrebbe costargli la vita. Alla signora Frisby non rimane altro da fare che cercare disperatamente l'aiuto dei ratti, gli unici capaci di risolvere il suo problema, ma non sarà facile visto la l'aura di mistero e diffidenza che gli circonda.

Il libro si è rivelato una piacevole lettura, con diversi piacevoli messaggi di fondo (l'istruzione può elevare anche il più umile dei topi a svolgere grandi obbietti, il rispetto della natura e degli animali, che la perseveranza e il coraggio possono portare verso grandi mete ecc). Il personaggio della signora Frisby si rivela accattivante per diverse sue particolarità: è inusuale vedere un adulto come protagonista in una storia per bambini (che di solito vedono protagonisti personaggi della stessa età del lettore preso come target), ma anche per il fatto che si tratta di un personaggio femminile (visto che di altri personaggi femminili rilevanti nel romanzo non ce n'è traccia), attira anche il fatto che nonostante i dubbi e le incertezze la signora Frisby dimostra tutto il suo coraggio e intraprendenza quando la situazione lo richiede. Il romanzo è poi decisamente più solare della sua controparte filmica e l'elemento fantastico è completamente assente (questo secondo me è un elemento che da una marcia in più al film).


La signora Frisby, il Grande Gufo e Geremia

L'elemento che meno mi è piaciuto del romanzo è che il fascino per l'avventura della protagonista si disperda completamente alla comparsa dei ratti, che prima con la loro narrazione della fuga da NIMH (che sta per "National Institute of Mental Health" se ve lo stavate chiedendo) dopo gli esperimenti per l'accrescimento dell'intelligenza e poi con loro città delle meraviglie a misura di ratto, si dimostrano molto più interessanti della pur importante richiesta della topolina. Tanto da farmi chiedere perché Hope non avesse scritto direttamente la storia dalla fuga dei ratti (che poi nel romanzo il trasloco viene risolto senza grandi scossoni dai medesimi), un po' come la luce lunare non può nulla contro l'illuminazione del nostro astro.

Interessante il fatto che una delle motivazioni che spingono i ratti a spostarsi è il fatto che la loro comoda vita da parassiti intelligenti, visto che rubano energia e risorse al fattore, li sta rendendo sempre più pigri e volubili, sempre più pronti ad accettare la loro situazione e paradossalmente a cercare di riempire il vuoto con oggetti e stanze sempre più grandi e inutili all'atto pratico.

I ratti e loro storia sono sicuramente il pezzo più affascinante del libro, loro lenta presa di coscienza e dei loro diritti/doveri come esseri pensanti è sicuramente meglio descritto rispetto al film (dove se non ricordo male molti aspetti sono dati per assodati o tralasciati. Per esempio come i ratti abbiano imparato a leggere). Sopratutto mi colpito il fatto di come si vogliano elevare dall'essere dei "parassiti" degli esseri umani a una società autosufficiente e libera.

Il libro pur non battendo il film si è dimostrato una piacevole lettura. Sicuramente nonostante qualche ingenuità di fondo non si fa disprezzare (al netto di un finale decisamente tronco e poco soddisfacente). L'edizione italiana è poi arricchita da i piacevoli disegni di Fabio Pia Mancini.

La saga dei ratti non si conclude in questo volume visto che sono usciti altri due romanzi che ne narrano le successive vicende. Purtroppo O'Brien morì poco dopo la conclusione del primo romanzo e i successivi due capitoli sono stati scritti dalla figlia (e dalla prefazioni non sembrano neanche malaccio).

Potete acquistare il libro qui:

Formato fisico

Ebook

*Nel film il nome della protagonista venne cambiato da Frisby in Brisby per evitare beghe legali.

6 commenti:

  1. Adoravo il cartone animato, non sapevo esistesse il libro. Mi è venuta voglia di leggerlo *__*

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    1. è molto carino, non raggiunge la bellezza del film ma è molto piacevole come lettura.

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  2. Io avevo visto il cartone! non sapevo neanche che esistesse un libro da cui si sono ispirati!
    Mi hai fatto venire voglia di leggerlo!

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    1. Il libro è molto carino, sicuramente non raggiunge le vette del film, ma ha sicuramente alcune frecce a suo favore.

      Poi le illustrazioni di Fabio Pia Mancini sono molto carine.

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  3. Sapevo del libro ma non l'ho mai letto. Forse perché conservo il macabro ricordo del film, che adoro ancora adesso.

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    1. Sicuramente è stata una lettura interessante, la storia della signora Frisby perde interesse al momento in cui incontra i ratti di NIHM. Sicuramente l'elemento fantastico ha dato al tocco in più che l'ha reso un successo intramontabile.

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