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La copertina della rivista nella quale venne stampato il racconto |
«Penso che la cosa più misericordiosa al mondo sia l'incapacità della mente umana di mettere in relazione i suoi molti contenuti. Viviamo su una placida isola d'ignoranza in mezzo a neri mari d'infinito e non era previsto che ce ne spingessimo troppo lontano. Le scienze, che finora hanno proseguito ognuna per la sua strada, non ci hanno arrecato troppo danno: ma la ricomposizione del quadro d'insieme ci aprirà, un giorno, visioni così terrificanti della realtà e del posto che noi occupiamo in essa, che o impazziremo per la rivelazione o fuggiremo dalla luce mortale nella pace e nella sicurezza di un nuovo Medioevo.»

Dal 1928, data della sua pubblicazione su Weird Tales, Il Richiamo di Cthulhu rappresenta un punto di svolta nella produzione di Lovecraft. Con questo racconto l'autore costruisce il tassello principale del suo concetto filosofico del "cosmicismo" (Per Lovecraft gli esseri umani sono una presenza assolutamente insignificante nello schema generale dell'universo) e la definizione consacrazione dei "Miti di Cthulhu", fondati su esseri provenienti da mondi lontani, che hanno dominato la Terra in eoni passati e che adesso dormono sul fondo dell'oceano in attesa delle condizioni giuste per risvegliarsi dal loro stato di non-morte.
La trama vede Francis Wayland Thurston, rinvenire dei diari e documenti del suo defunto prozio, il linguista George Gammell Angell, morto in quello che in apparenza fu un incidente. Leggendo i resoconti di Angell, Thurston scopre man mano dopo un iniziale stato di scetticismo un sotterrano culto occulto e dei suoi nefasti obbiettivi.