Titolo originale: Shin Kyuuseishu Densetsu Hokuto no Ken - Raoh-den Junai no Sho
Regia: Takahiro Imamura
Soggetto: tratto dal fumetto di Buronson & Tetsuo Hara
Sceneggiatura: Katsuhiko Manabe, Nobuhiko Horie, Yoshinobu Kamo
Nel ventesimo secolo l'umanità è caduta preda del caos dopo che una guerra nucleare ha disintegrato ogni forma di ordine. I disperati sopravvissuti si ritrovano schiacciati tra criminali e delinquenti alla ricerca di facili bottini e cinici tiranni che vogliono cementare il loro potere con il sangue e il terrore delle loro vittime. Tra le rovine della civiltà si muovono i portentosi esponenti della scuola di Hokuto e di Nanto, ognuno con il proprio obbiettivo, ma solo Kenshiro (il legittimo discendete della scuola di Hokuto) sembra disposto a portare finalmente la pace per le desolante lande.
Ken il Guerriero è una opera Anime/Manga anni 80 divenuta una gemma del genere e dal successo mondiale, sopratutto in Italia (al netto di un doppiaggio nostrano veramente scarso e lacunoso, ma era in linea con le trasmissioni coeve), dove grazie alle continue repliche sulle tv locali è stato consacrato come mito da più generazioni grazie a personaggi ben caratterizzati e denotati da un preciso stile di combattimento personale (al netto di una storia non proprio brillantissima).
Il risultato è un film che riesce nel difficile compito di approfondire i personaggi principali, rendere la storia più ricca e coerente, inserire nuovi personaggi secondari che mostrano nuovi sfumature caratteriali mai mostrati prima dei fratelli Hokuto, il tutto senza snaturare la storia originale (parliamo precisamente della saga di Souther). A netto di un titolo italiano traditore del messaggio originale, a trarre maggior beneficio da questo film è il fratello più grande di Kenshiro, quel Raoul che nella vecchia serie era spesso relegato al ruolo tragico tiranno alla continua ricerca del potere per creare un nuovo regno legato alla potenza del suo pugno. Figura che qui grazie alla presenza di Reina (creata a hoc da Tsukasa HoJo, il papà di "City Hunter") e Soga, amici di vecchia data e consiglieri del Re di Hokuto, ne mostrano il lato sensibile e gentile, rendendo ancora più evidente il suo destino tragico ed eroico che lo contraddistingue.
A perdere in caratterizzazione è invece Souther che per esigenze di minutaggio subisce un appiattimento che lo sminuisce nelle motivazioni e che lo riduce a un cinico boss da videogioco. Interessante anche la figura di Shu, dal tragico destino di immolazione (che commuoverà anche gli animi più duri), capace di sacrificare tutto pur di vedere un giorno la pace nel mondo. A traghettare nel nuovo millennio la saga è però Reina, personaggio forte ed indipendente che abbandona la figura materna e salvifica (ma pur sempre lontana) della serie classica, capace di muoversi in piena indipendenza e correre pericoli per l'amore che porta per il suo re.
Le animazioni sono buone, con un buono character design, anche se spesso si nota una forte discrepanza nei personaggi di sfondo che invece hanno spesso un disegno molto approssimativo. Pessima invece la regia, spesso troppo legata a una concezione prettamente televisiva, che rovina alcune scene. Per fortuna gli spettacolari scontri tra i personaggi principali vengono ripresi fedelmente dal manga nella loro spettacolarità, rendendo al meglio la complessa personalità dei combattenti, compreso il lato sanguinoso degli scontri (anche se ridotto nella loro effetto per questioni di target)
In definitiva un film caldamente consiglio a ogni fan di Kenshiro ma che si dimostra una interessante visione anche per chi si trovi ad affrontare per la prima volta la serie (il film presenta piccoli ma esaustivi flashback che ne narrano gli antefatti). Una storia che esplora e amplifica il messaggio filosofico originale, ne rende più coinvolgenti i combattimenti e da nuovi interessanti sviluppi alla figura di Raoul. Furba l'operazione nostalgica di Yamato Video che ripropone per il 35° anniversario un film già doppiato e portato al cinema nel 2008, ma bisogna dire che la visione al cinema merita il prezzo e la locandina omaggio è abbastanza grande e piacevole alla vista da giustificare l'operato.
Questa volta non ci possiamo lamentare |
Vero quanto dici del vecchio doppiaggio, lo ricordavo come perfetto ma poi qualche anno fa quando l'ho risentito in qualche clip su YouTube, mi sono reso conto di quanto fosse scadente, tanto che non riesco a riguardarlo.
RispondiEliminaNon sapevo del personaggio creto da Hojo, il mio mangaka preferito in assoluto.
Invece per i disegni preferisco di gran lunga quelli vecchi, più semplici e più affini alla matita di Hara, per non parlare dei colori che hanno quell'orribile effetto a neon dei manga moderni, che proprio non digerisco.
Comunque non sono mai stato attratto da film, speciali o OAV, sono legato solo alle due serie classiche.
Era in linea con i doppiaggi di molti cartoni anni 80, in fondo si trattava di prodotti di tv locali, quindi si tendeva a riciclare ogni doppiatore più volte con risultati spesso esilaranti.
EliminaHojo è dietro a numerosi progetti, anche Bleach deve molto al papà di City hunter.
Le animazioni vecchio stampo hanno un fascino irresistibile però anche alcune serie moderne (come l'ultima di Lupin) hanno ancora un buona qualità nelle animazioni.
Ti ringrazio per il tuo commento. Ken il Guerriero è una delle quelle serie che difficilmente si dimenticano.
RispondiEliminaE infatti io l'ho visto dieci anni fa. Bel prodotto, insomma ricordo che rese perfettamente lo spirito di Ken e del suo mondo, ma soprattutto come dici tu... rese più interessante anche il Re :)
RispondiEliminaMoz-
È stata una furbata di yamato per racimolare qualcosa a poco prezzo (dei titoli annunciati tempo fa si è visto solo "Una tomba per le lucciole").
EliminaVerissimo, la figura di Raoul qui viene esplorata in modo veramente interessante.