lunedì 1 novembre 2021

Fantasy & Science Fiction 14 (Marzo 2016) - Recensione -


Il tema di questo volume è il miracolo, inteso secondo la definizione data dai latini: Cioè cosa meravigliosa, misteriosa, strana. Un un evento eccezionale però che si può rilevare altrettanto dannoso e doloroso di una scelta sbagliata.

Negazione di Bruce Sterling:
Un disastro naturale può distruggere e scombinare ogni aspetto della nostra vita, comprese le nostre consuetudini più radicate e portarci se sfortunati all'inevitabile incontro con la falce. O forse no? Un evento incredibile emerge da una alluvione in modo lento e sottile... forse dopo tutto le nostre abitudini possono essere più forti di quello che pensiamo. Racconto molto bello, di una grande firma internazionale, peccato che l'illustrazione che accompagna il racconto sia così sgranata da risultare decisamente fastidiosa. 

Sensale, sensale, scrivimi un testo (Plumage from Pegasus) di Paul Di Filippo: L'ispirazione si sa è una bestia difficile da domare ma la collaborazione tra un sito d'incontri e una casa editrici di libri rosa può portare a risultati decisamente interessanti per entrambi i soggetti, come imparano a loro spese una coppia in crisi. In fondo se la crisi si risolve, cosa ti importa se un autore usa il soggetto della terapia di coppia come base per un suo libro? Come sempre Di Filippo si dimostra un mostro di comicità.

Gli anni insonni di Steven Utley: La scienza ogni giorno fa passi da gigante e forse un giorno riuscirà a superare anche il confine ultimo della morte, regalando a chi ha le giuste possibilità economiche la vita eterna; ma sarà veramente un miracolo o si rivelerà una dannazione peggiore del grande salto nel buio? Una storia molto introspettiva di una persona che si ritrova senza il suo consenso al centro di uno esperimento che ricorda molto il Frankenstein di Mary Shelley, in una lotta senza riposo contro i fantasmi del proprio doloroso passato. Un racconto bellissimo ma allo stesso tempo molto triste, che ci riflettere sul fatto che certi limiti sono stati messi per la nostra sicurezza. 

Shiva, apri il tuo occhio di Laird Barron:
Siamo propensi a pensare che noi esseri umani siamo la razza superiore, ma nel mondo, nelle regioni più oscure e disabitate si nascondono forze molto più antiche e potenti di quanto noi potremmo mai aspirare. Racconto che esplora come i due racconti successivi il tema della "creazione", in questa occasione nella sua sfumatura più oscura e misteriosa che sembra totalmente indifferente alla nostra esistenza. Personalmente non ho gradito molto il racconto ma sono sicuro che a molti di voi piacerà.

Creazione di Jeffrey Ford: L'uomo è da sempre interessato al mistero della creazione, ma forse un bambino inconsciamente ha trovato la chiave per spiegare in parte il mistero della vita. Peccato che portare alla vita e gestire una creatura fatto di fango e corteccia sia un compito molto difficile per un bambino. Come il precedente il tema centrale è la creazione, su sia impensabile capire l'operato e la volontà del creatore (o perlomeno se ci sia effettivamente un creatore), e di come sia impossibile per l'essere umano venire a capo del mistero con il semplice uso della ragione.

Sepoltura domestica di Dale Baley: Un racconto molto bello a tema western casalingo. Non dico altro se non di leggerlo tutto, soprattutto per un finale catartico veramente molto bello.

Sulle colline e in ogni dove di Manly Wade Wellman:
Altro racconto veramente riuscito. Due vecchi amici per una incomprensione sono diventati nemici, un misterioso falegname venuto dal nulla è disposto a rompere le uova nel paniere del diavolo pur di riportare la pace. Racconto vagamente religioso ma molto emozionate.

Il mezzolino di Leigh Brackett: Racconto che ricorda molto "Cronache Marziane" di Bradbury, soprattutto per il tema della razza autoctona schiavizzata e svilita dall'invasore umano, ma molto meno interessante.

I colori della sabbia di K. J. Kabza: Onestamente non sono riuscito a finirlo.

1 commento:

  1. Ho avuto lo stesso problema con I Colori della Sabbia, è consolante sapere di non essere stato il solo.

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