lunedì 16 luglio 2018

Carmilla: La fanciulla vampiro di J. Sheridan Le Fanu - Recensione -


L'opera di Le Fanu (1872) si può considerare il perfetto anello di congiunzione tra il vampiro di Polidori (1819) e il Dracula di Stoker  (1897), oltre che essere un caposaldo del romanzo gotico/horror.

Disegni di Isabella Mazzanti
La vicenda vede protagonista la giovane Laura, nobile inglese residente nella austriaca Stiria. La ragazza vivendo una esistenza appartata e solitaria aspetta con ansia la visita la nipote del generale Spielsdorf, sua coetanea. La ragazza però muore improvvisamente prima di mantenere la sua promessa. In una notte di Luna piena una carrozza esce di strada davanti al castello. Accorsi per aiutare, Laura e la sua famiglia, rinvengono una strana donna e sua figlia svenuta. In fretta e furia la donna abbandona la fanciulla alle cure del padre di Laura a causa di alcuni presunti impegni urgenti da sbrigare. La fanciulla che successivamente si scoprirà chiamarsi Carmilla, di aspetto magnifico e dal carattere passionale, nasconde un segreto davvero funesto e la vita dell'ingenua Laura è in estremo pericolo. Solo l'intervento del generale Spielsdorf salverà Laura e metterà in "luce" il mistero dietro alla figura della suadente Carmilla.


La peculiarità di questa storia è che il vampiro è di genere femminile, che ruba il sangue di giovani fanciulle con trasporto passionale, in un sorta di anticipazione della figura della femme fatale. Senza considerare la possibile allusione all'amore lesbico, forse oggi più semplici e chiare da comprendere, scevre di quel contesto peccaminoso di cui la cultura vittoriana nonostante la sua visione estremamente pudica e moralista non riusciva a togliersi.

Carmilla nonostante i molti anni si dimostra una lettura molto piacevole, con una riuscita atmosfera horror e un antagonista decisamente accattivante. Anche le tematiche per quanto vetuste riescono ancora a incollare il lettore al libro. Resiste al fascino della bella vampira è impossibile, la sua bellezza e il suo trasporto passionale (oserei dire animalesco) la rendono l'incarnazione del lato negativo di ogni nostra musa. Un demone che nella sua scellerata passione per la vittima assorbe come una spugna tutte le informazione della vittima, per poi una volta entrata nella sua sfera intima, distruggerla lentamente come un fuoco ardente che nulla lascia se non cenere e morte.

Disegni di Isabella Mazzanti
Purtroppo non mancano dei difetti che rovinano, sopratutto nel finale, un racconto altrimenti perfetto. Che dire di Laura, una fanciulla che viene tratta e si crede ancora una bambina, ingenua e incapace minimamente di provvedere a se stessa, vero e proprio araldo della donna ideale dell'ottocento e assurdamente perciò incapace di collegare i fatti e comprendere il pericolo che sta correndo. Il finale è sicuramente il punto debole del racconto, con Le Fanu che per concludere una storia con ancora molto da dire usa un forzatissimo un Deus ex machina (il barone Vordenburg, una sorta di antesignano di Van Hellsing) che lascia il lettore con molti dubbi mai risolti (per esempio chi siano veramente siano "la madre" di Carmilla e l'uomo che l'accompagna).

Se si riesce a soprassedere a questi "difetti" il racconto è caldamente consigliato, sopratutto perché rimane ancora attuale nonostante il secolo abbondante che ci separa dalla pubblicazione originale.

Da apprezzare nella edizione da me letta (la prima immagine di questo post) la presenza di una piacevole illustrazione di copertina, che anche se rivolta a un pubblico di ragazzi, riesce a ricreare benissimo il fascino maledetto della protagonista.

Assieme al racconto è presente una serie di ottimi e interessanti racconti di fantasmi dalla forte impronta irlandese, alcuni decisamente più comici altri invece decisamente più orrorifici, ma sempre di alta qualità.

Carmilla e Laura (Disegno di Michael Fitzgerald)

12 commenti:

  1. Ovviamente per me NO vampiri (esattamente come NO zombie).
    Però interessante lettura del mito. Anche il film Lasciami entrare aveva una vampira donna molto particolare^^

    Moz-

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io non riesco a vedere l'horror al cinema, mi fa senso, quindi ti capisco benissimo.

      Elimina
  2. Sono anni che non lo rileggo, lo avevo acquistato alle superiori, in piena frenesia da Vampiri, e l'avevo trovato molto affascinante, sottilmente inquietante.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sono d'accordo, c'è qualcosa di sordido ma allo stesso affascinante nel rapporto nefasto tra Carmilla e Laura. Forse l'idea di una persona che ama talmente tanto un soggetto da divorarne l'essenza sotto il fuoco di una passione cieca.

      Elimina
  3. Uno dei libri preferiti.
    Adoro Carmilla!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. È stata una piacevole sorpresa (anche per i racconti irlandesi annessi), peccato per quel finale frettoloso che rovina una storia che stava appena incominciando a ingranare.

      Elimina
  4. Tra l'altro è una lettura molto più moderna e fruibile di quella di Stoker e di Polidori (quest'ultimo invecchiato al punto dall'essere ormai praticamente illeggibile).
    Molti pensano che Carmilla sia stata la prima vampira in letteratura... ma non è così: "La fidanzata di Corinto" di Goethe precede Carmilla di quasi un secolo,

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Verissimo, il vampiro Polidori sembra più una bozza frammentaria che un racconto completo per gli standard attuali.

      Non ne ero a conoscenza, grazie per il chiarimento.

      P.S. Scusami del ritardo nel rispondere al tuo commento.

      Elimina
  5. Io odio i vampiri ma amo gli zombie, a differenza di Moz!
    Carmilla l'ho conosciuta da giovanissimo grazie a Dylan Dog... o meglio, una che era ispirata a lei!
    Il lato lesbo non lo sapevo e se lo hanno riproposto anche nel fumetto che ho citato, non lo ricordo... ma con quel donnaiolo come protagonista, ne dubito.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Dylan Dog è un fumetto che mi piacerebbe leggere perché ha delle storie molto belle da quello che mi dicono. Purtroppo la mia antipatia per lo stile ingessato del fumetto italiano, dove nella trama tutto si muove per poi ritornare sempre al punto di partenza, mi hanno sempre tenuto lontano dal personaggio.

      Elimina
    2. Coi primi 50 vai sul sicuro, qualcuno dice anche i primi 100, dopo per me cala anche se chi ha perseverato dice che ha periodi in cui si riprende.
      La mancanza di continuity/soap opera alla lunga stanca, forse... per su Diabolik la adoro, puoi iniziare qualsiasi numero a caso senza avere la sensazione di esserti perso qualcosa.

      Elimina