lunedì 26 settembre 2016

Tartarughe Divine - Recensione -


Tartarughe divine è un romanzo scritto da Terry Pratchett, tredicesimo volume della serie mondo disco.

Fin da quando il primo uomo ha preso conoscenza della transitorietà in questo mondo sono nati vari culti per cercare di dare una spiegazione e un sollievo alla visita del cupo mietitore. Inizialmente attraverso semplici riti per i morti, che nel corso del tempo si sono evoluti in riti e istituzioni sempre più complessi e articolati, con l'ulteriore compito di regolare anche la vita terrena oltre che quella post morte.


Ogni culto anche il più semplice ha bisogno di soggetti e regole che ne amministri la conservazione e ne permetta lo sviluppo. Dal credo nasce potere e ricchezza, perché per garantirsi una bella vita nell'aldilà non c'è prezzo che tenga. Nel corso del tempo nascono sempre nuove regole e teorie per regolare i nuovi eventi o conoscenze del periodo (basti pensare alla varie teorie sulla vera natura del Cristo). Ovviamente queste finisco per creare nuove teorie alternative a quelle ufficiali che vogliono soppiantare le vecchie. Scoppiano conflitti, battaglie per stabilire chi avesse i Dei/Dio più forti/e.

Ma se fossero gli stessi dei ad avere la necessità di essere venerati e temuti per sopravvivere? Come una sorta di nutrimento senza del quale  non sarebbero altro che spiriti senza nome? Prachet con la sua visione sarcastica e umoristica mette in luce come la religione possa influenzare la nostra vita, anche nei più piccoli dettagli (basti pensare alle recenti discussioni a favore o contro il matrimonio omosessuale o anche più semplicemente sull'omicidio). Sul fatto che molto spesso le parole della nostra religione siano state, e vengano tutt'ora, storpiate per fini che non erano previsti originariamente (Basti pensare alle guerre di religione). Il tutto senza mai cadere nel volgare o nell'offensivo, anzi finirete per ridere per le continue riflessioni e battute del romanzo (tranne quando non sarete impegnati a schiaffeggiarvi la fronte fino a renderla insensibile per aver compreso la verità dietro alla battuta).

Prendere le sembianze di una modesta e poco appariscente tartaruga non è certo il modo più entusiasmante per presentarsi a un proprio fedele, ma per "il grande e possente" dio Om sembra essere l'unica soluzione rimasta. Sembra infatti che sia rimasto a secco di credenti e che il resto dei presunti fedeli creda più per paura o convenienza nella realtà tangibile della "Quisizione" (una versione ben poco romanzata della reale inquisizione spagnola). Il dio Om sarà costretto a far i conti con l'unico fedele rimasto (lo stolto monaco Brutha) e a intraprendere un viaggio per comprendere cosa rende realmente grande un Dio e da cosa nasca la sua forza. Un viaggio che si trasformerà in una riflessione al vetriolo sulla religione e i suoi fedeli.

Non avevo letto prima un libro di Pratchet e devo dire di essere rimasto piacevolmente sorpreso per la trama entusiasmante e per le continue battute esilaranti.
La trama funziona perfettamente e non ho riscontrato momenti di noia o inutili riempitivi. I personaggi sono tutti perfettamente caratterizzati, sia quelli principali che quelli secondari. In special modo divertenti e interessanti sono i due protagonisti del romanzo, il dio Om e il monaco Brutha. Con i due che devono confrontarsi e interagire per raggiungere la meta, con una evoluzione interna ben riuscita e che non si limita a due frasette da dire a fine libro. Con il risultato finale di vedere due personaggi completamente diversi dall'inizio del romanzo. 

Durante il viaggio che intraprendono i nostri protagonisti possiamo notare dei continui riferimenti alle varie religioni dell'umanità, dal cristianesimo al pantheon greco e norreno. Interessante il fatto della formazione e potenziamento di un dio grazie ai propri fedeli e cosa succede quando un dio perde anche l'ultimo fedele rimasto. Vi farete delle grasse risate quando scoprirete come sono fatti questi dei e come non siano molto più svegli rispetto ai loro fedeli.

In definitiva consiglio vivamente questo romanzo. Diverte e fa riflettere e credo che a un romanzo non si possa chiedere di più. Mi sono sinceramente affezionato ai due protagonisti del romanzo e per una volta mi sono dispiaciuto molto di essere arrivato alla fine di un romanzo. 

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