Paese di produzione: Italia
Anno: 1988
Durata : 98 min
Genere: azione, avventura
Regia: Larry Ludman
Soggetto: David Parker Jr, Larry Ludman
Sceneggiatura: David Parker Jr, Larry Ludman
Produttore: Fabrizio De Angelis
Con questo capitolo si conclude a malincuore la saga di Thunder, il Rambo forse di spirito poco indiano ma decisamente di italico cimento.
Un po' come il suo attore (Mark Gregory che ormai sono sicuro che si tratti di un alieno, visto che in ogni film ha una fisionomia diversa. L'attore poco dopo questo film scomparirà completamente dalla scene, forse per evitare di partecipare ad un eventuale nuovo capitolo) Thunder ha di nuovo cambiato pelle: Nel primo film era una sorta di outsider venuto per riportare la giustizia in città, nel secondo era una sorta di indiano perfettamente inserito nel sistema e perfino con un lavoro come tutore della legge, in questo terzo capitolo... ehm... Thunder si mette a fare l'indiano del discount, di quelli che per interdirci vedevi nella peggiori pubblicità o film.
Quello che è certo in questo capitolo è che David Parker Jr e Larry Ludman vogliono dare una nuova rilettura al personaggio (o forse sarebbe meglio dire che il nostro due aveva finito il materiale da cui prendere ispirazione e tocca fare da se) e quindi questo film lo si potrebbe definire una sorta di soft reboot per lanciare il personaggio verso nuovi obbiettivi. O perlomeno è quello che il mio cervello ha disperatamente ipotizzato per cercare di spiegare la collocazione temporale del film.
Thunder va a chiedere giustizia allo sceriffo locale, che ovviamente è un buzz... un razzist... un corrot... Ah no! Questa volta incredibilmente il tutore della legge non gli è ostile, arrivando persino a cercare di mettere in piedi una sorta di mediazione tra le parti, ma siccome vale come il due di coppe non può imporre nulla contro i super cittadini rispettabili di "livello leggendario". Così il nostro eroe deve tornare a casa scornato come sempre.
È eseguita malino ma questa versione moderna di un classico western mi gusta |
Che poi questi super cittadini che tengono in scacco la città sarebbero: uno scapestrato venditore di auto, un pensionato "so tutto io", un benzinaio, un barista e qualche impiegato. Gente così "potente" che Al Capone si sarebbe messo a ridere della loro "minaccia" prima di fargli due scarpe di cemento ma in questa città sono incredibilmente la legge.
Alcuni dei temibili avversari di Thunder |
Al povero Thunder non rimane altro che dissotterrare l'ascia di guerra (ripercorrendo a grandi linee la trama di vendetta del primo film, con tanto di tentativo di stupro della fidanzata/moglie di Thunder) e scatenare il terrore in città.
Al che i nostri antagonisti, pesti e triti come non mai, vanno a piangere da Magnum (il tizio che gli aveva addestrati ad inizio film per non si sa quale obbiettivo e visto i risultati è meglio non saperlo), che accetta di aiutarli dietro il pagamento di una bella mazzetta.
Il povero Magnum è durato meno di un gelato lasciato al sole |
Se c'è qualcosa di chiaro arrivati a questo punto è che a Parker Jr e Ludman ormai della coerenza interna o di avere un minimo di logicità non frega più nulla, tanto da lanciarsi in scene tanto epiche quanto trash come una carica di indiani a cavallo o Thunder che perde tempo a smontare tutte le ruote delle macchine della polizia invece di fare la cosa più semplice e bucarle. Ci credo che poi lo sceriffo davanti a questa fiera delle assurdità decida di lasciare perdere tutto e di non uscire più di casa.
Una scena completamente inutile ma quanta epicità |
Forse l'unico aspetto dove il film riesce a dare qualcosina di interessante è il tema del redesplotation e del razzismo in generale, visto che sono gli unici elementi che vengo esplorati leggermente meglio rispetto ai capitoli precedenti. Molto carina la scena dove gli "intoccabili cittadini" fanno un sermone in cui professano la volontà di far la pace con gli indiani e aiutarli con i danni, nonostante pochi minuti prima avessero cercato di accoppare Thunder, per poi al suo arrivo cercare di scappare con la cassa delle donazioni della chiesa.
Addio ultimi soldi del budget |
Una deludente conclusione per una saga che pur non brillando in originalità era riuscita a regalare grandi emozioni (perlomeno nel primo film).
Visto come gli altri del ciclo. Francamente dimenticabile....parere personale.
RispondiEliminaSono d'accordo, a parte il primo il resto della trilogia non brilla per nessuna qualità.
EliminaCiao Silver, rieccomi quà, sono di nuovo Anonimo; come stai?
RispondiEliminaE finalmente hai concluso la trilogia del Rambo indiano scaccione de noialtri, bravo! Credo comunque che Parker Jr e Ludman avessero intenzione di riportare Thunder un pò alle sue "origini" pellerossa producendo quello che, a tutti gli effetti, sembra un western revisionista in chiave moderna, fallendo miseramente; a questo, forse, era meglio schiaffarlo in un contesto post-apocalittico alla Mad Max tra villaggi di compensato, bande di crestoni e mezzi motorizzati truccati, io dico che la pellicola ci avrebbe guadagnato... Invece hanno avuto PARADOSSALMENTE dei risultati migliori la coppia Mattei&Fragasso che, nello stesso periodo, produssero ben due pellicole redploitation spaghetti-western/trash tardive sugli stessi temi.
Ad ogni modo mi hanno ammazzato i "cattivoni" di turno, specie quel brutto misto tra Beef e Jack Black in vesti rambesche dei poveri (sempre per restare in tema XD), sembra quasi un teppista uscito fuori dalle Tartarughe Ninja o Scuola di polizia (le due serie animate).
In ogni caso, per quanto brutto, raffazzonato e con bassi valori produttivi, perfino un film così fa venire il magone a pensare che negli 80 noi italiani si voleva ancora produrre e realizzare film di puro intrattenimento, a volte filmandole pure oltreoceano (cosa che non accadde mai nello Spaghetti-Western, se si esclude il capolavoro di Leone "C'era una volta il West".
Resto in fremente attesa dei prossimi titoli recensiti da te :)
Ciao