lunedì 20 settembre 2021

Thunder 3 - Recensione -

Paese di produzione: Italia
Anno: 1988
Durata : 98 min
Genere: azione, avventura
Regia: Larry Ludman
Soggetto: David Parker Jr, Larry Ludman
Sceneggiatura: David Parker Jr, Larry Ludman
Produttore: Fabrizio De Angelis 

Con questo capitolo si conclude a malincuore la saga di Thunder, il Rambo forse di spirito poco indiano ma decisamente di italico cimento. 

Un po' come il suo attore (Mark Gregory che ormai sono sicuro che si tratti di un alieno, visto che in ogni film ha una fisionomia diversa. L'attore poco dopo questo film scomparirà completamente dalla scene, forse per evitare di partecipare ad un eventuale nuovo capitolo) Thunder ha di nuovo cambiato pelle: Nel primo film era una sorta di outsider venuto per riportare la giustizia in città, nel secondo era una sorta di indiano perfettamente inserito nel sistema e perfino con un lavoro come tutore della legge, in questo terzo capitolo... ehm... Thunder si mette a fare l'indiano del discount, di quelli che per interdirci vedevi nella peggiori pubblicità o film. 

Quello che è certo in questo capitolo è che David Parker Jr e Larry Ludman vogliono dare una nuova rilettura al personaggio (o forse sarebbe meglio dire che il nostro due aveva finito il materiale da cui prendere ispirazione e tocca fare da se) e quindi questo film lo si potrebbe definire una sorta di soft reboot per lanciare il personaggio verso nuovi obbiettivi. O perlomeno è quello che il mio cervello ha disperatamente ipotizzato per cercare di spiegare la collocazione temporale del film. 

Il nostro irriconoscibile Thunder e suo... figlio? Ma nel film precedente non era un neonato? Quanto è vecchio Thunder in questo film per avere un figlio dodicenne? E se non è suo figlio cosa ci fa con un bambino non suo nei boschi? Domande senza risposta.
Infatti Thunder in questo film vive la sua tranquilla vita da indiano stereotipato fino a quando i buzzurri locali non organizzano la versione americana della famosa scena di caccia di Fantozzi, solo che non avendo a disposizione il correspettivo locale del perito industriale Carletti, decidono che cambiare genere e dedicarsi alla caccia all'indiano causando danni e feriti tra i compagni di Thunder. 

Thunder va a chiedere giustizia allo sceriffo locale, che ovviamente è un buzz... un razzist... un corrot... Ah no! Questa volta incredibilmente il tutore della legge non gli è ostile, arrivando persino a cercare di mettere in piedi una sorta di mediazione tra le parti, ma siccome vale come il due di coppe non può imporre nulla contro i super cittadini rispettabili di "livello leggendario". Così il nostro eroe deve tornare a casa scornato come sempre. 

È eseguita malino ma questa versione moderna di un classico western mi gusta

Che poi questi super cittadini che tengono in scacco la città sarebbero: uno scapestrato venditore di auto, un pensionato "so tutto io", un benzinaio, un barista e qualche impiegato. Gente così "potente" che Al Capone si sarebbe messo a ridere della loro "minaccia" prima di fargli due scarpe di cemento ma in questa città sono incredibilmente la legge. 

Alcuni dei temibili avversari di Thunder

Al povero Thunder non rimane altro che dissotterrare l'ascia di guerra (ripercorrendo a grandi linee la trama di vendetta del primo film, con tanto di tentativo di stupro della fidanzata/moglie di Thunder) e scatenare il terrore in città.

Al che i nostri antagonisti, pesti e triti come non mai, vanno a piangere da Magnum (il tizio che gli aveva addestrati ad inizio film per non si sa quale obbiettivo e visto i risultati è meglio non saperlo), che accetta di aiutarli dietro il pagamento di una bella mazzetta. 

Il povero Magnum è durato meno di un gelato lasciato al sole
Il nuovo antagonista è un tizio tosto ma talmente tosto che afferma di essere stato cacciato dall'esercito per quanto era cattivo. Considerando che Thunder lo batte in tre minuti scarsi è più probabile che se ne sia andato per le continue frecciatine per il fatto di avere lo stesso nome di un gelato al cioccolato. 

Se c'è qualcosa di chiaro arrivati a questo punto è che a Parker Jr e Ludman ormai della coerenza interna o di avere un minimo di logicità non frega più nulla, tanto da lanciarsi in scene tanto epiche quanto trash come una carica di indiani a cavallo o Thunder che perde tempo a smontare tutte le ruote delle macchine della polizia invece di fare la cosa più semplice e bucarle. Ci credo che poi lo sceriffo davanti a questa fiera delle assurdità decida di lasciare perdere tutto e di non uscire più di casa. 

Una scena completamente inutile ma quanta epicità

Forse l'unico aspetto dove il film riesce a dare qualcosina di interessante è il tema del redesplotation e del razzismo in generale, visto che sono gli unici elementi che vengo esplorati leggermente meglio rispetto ai capitoli precedenti. Molto carina la scena dove gli "intoccabili cittadini" fanno un sermone in cui professano la volontà di far la pace con gli indiani e aiutarli con i danni, nonostante pochi minuti prima avessero cercato di accoppare Thunder, per poi al suo arrivo cercare di scappare con la cassa delle donazioni della chiesa. 

Addio ultimi soldi del budget
È ormai evidente che questa serie senza citare il fratello maggiore non riesce a reggersi in piedi e questo tentativo di dare nuova linfa vitale al soggetto Thunder non porta i risultati sperati (ma alla fine non si tratta che una semplice riverniciatura senza grandi sforzi della formula). Si nota anche un netto calo di qualità nelle scene d'azione e nella scelta del cast, uno peggiore dell'altro. 

Una deludente conclusione per una saga che pur non brillando in originalità era riuscita a regalare grandi emozioni (perlomeno nel primo film).  

3 commenti:

  1. Visto come gli altri del ciclo. Francamente dimenticabile....parere personale.

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    1. Sono d'accordo, a parte il primo il resto della trilogia non brilla per nessuna qualità.

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  2. Ciao Silver, rieccomi quà, sono di nuovo Anonimo; come stai?

    E finalmente hai concluso la trilogia del Rambo indiano scaccione de noialtri, bravo! Credo comunque che Parker Jr e Ludman avessero intenzione di riportare Thunder un pò alle sue "origini" pellerossa producendo quello che, a tutti gli effetti, sembra un western revisionista in chiave moderna, fallendo miseramente; a questo, forse, era meglio schiaffarlo in un contesto post-apocalittico alla Mad Max tra villaggi di compensato, bande di crestoni e mezzi motorizzati truccati, io dico che la pellicola ci avrebbe guadagnato... Invece hanno avuto PARADOSSALMENTE dei risultati migliori la coppia Mattei&Fragasso che, nello stesso periodo, produssero ben due pellicole redploitation spaghetti-western/trash tardive sugli stessi temi.

    Ad ogni modo mi hanno ammazzato i "cattivoni" di turno, specie quel brutto misto tra Beef e Jack Black in vesti rambesche dei poveri (sempre per restare in tema XD), sembra quasi un teppista uscito fuori dalle Tartarughe Ninja o Scuola di polizia (le due serie animate).

    In ogni caso, per quanto brutto, raffazzonato e con bassi valori produttivi, perfino un film così fa venire il magone a pensare che negli 80 noi italiani si voleva ancora produrre e realizzare film di puro intrattenimento, a volte filmandole pure oltreoceano (cosa che non accadde mai nello Spaghetti-Western, se si esclude il capolavoro di Leone "C'era una volta il West".

    Resto in fremente attesa dei prossimi titoli recensiti da te :)

    Ciao

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