lunedì 27 luglio 2020

Conan delle isole (Grandi eroi n. 47 di: L. Sprague de Camp, John Buscema, Roy Thomas, Lin Carter ) - Comic Art - Recensione


Questo è un fumetto regalatomi da un mio carissimo amico, che qui ringrazio per il pensiero. Conan è divertimento ed avventura, in tutte le sue forme, originali e non, alcune sicuramente più riuscite di altre, ma vale comunque il prezzo del biglietto (almeno nella maggior parte delle volte).

Gli anni passano ma il nostro eroe è ancora micidiale
La trama vede un anziano ma ancora attivo Conan nei suoi ultimi anni di regno sul trono di Aquilonia, svilito da beghe burocratiche e infinite discussioni finanziare; ma una nuova sfida è all'orizzonte. Una minaccia chiamata "ombre rosse", una strana maledizione che rapisce moltissimi cittadini del regno, compreso il fidatissimo Trocero di Poitian. Ovviamente il nostro eroe non può rimanere fermo, nonostante i vari acciacchi dell'età, e dopo aver ricevuto un segno da parte di un antico e potente alleato parte per quella che probabilmente si rivelerà la sua ultima avventura. La storia è una riduzione fumettistica di un romanzo di  L. Sprague de Camp e Lin Carter dal titolo omonimo.


Un barbaro decisamente poco realistico.  
Buscema è bravissimo, si vede che sa come rendere al meglio la storia con le sue matite, spesso nei dettagli più piccoli. Purtroppo John fa pochissimo per adattare il suo stile alla storia narrata, quindi il massimo che possiamo ottenere per un barbaro sulla settantina è un po' di ciocche grige e nulla di più, cosa che rendere se possibile ancora meno credibile il personaggio (cosa che già la trama del romanzo non aiuta ad accettare).

Mi è piaciuto molto l'idea che questa storia sia una sorta di chiusura di un ciclo, con molti elementi che sono ripresi dalla prima storia di Conan, quasi che tutto si dovesse ricollegare agli esordi (la chiamata da parte un potente alleato magico, una minaccia oscura da una diversa dimensione ecc) ma sotto una nuova ottica (la vecchia che non permette a Conan di risolvere i problemi con la propria forza fisica, il fatto che il nostro deve togliersi le "incrostazioni" delle sue precedenti imprese per tornare ad essere un semplice predone ecc).

La spada di Conan è nonostante l'età è sempre pronta
Peccato che poi l'idea rimanga quasi totalmente sulla carta e non venga sviluppata nelle sue piene possibilità, con un personaggio di cui ci viene costantemente detto che ha i suoi anni sul groppone ma che nella reltà ne risente pochissimo, e con un finale con tanto di Deus ex machina che lascia l'amaro in bocca (pensate se invece si fosse preso invece un approccio simile a come quello fatto per Bruce Wayne nella serie Batman of the Future, con un cimmero che ormai fuori dalle attività sul campo, è costretto a mettere la sua esperienza come mentore per un nuovo personaggio. Magari proprio nel suo stesso figlio Conn, in cui rivedere i propri vizzi e virtù giovanili).

La storia comunque diverte il giusto e ti fa rilassare, ha il canovaccio di idee adatto e non mancano quelle due o tre strizzatine ai fan storici che mi hanno fatto sorridere. L'idea di un Conan "stagionato" è decisamente accattivante, anche se come detto avrei voluto vedere di più sul tema. Il fumetto poi si conclude con la promessa di nuove avventure in una terra sconosciuta e di un titolo "kukulcan" che viene spesso accostato al nostro barbaro.

2 commenti:

  1. Il tratto di John Buscema ancora incanta, sempre spettacolare. Poi sai che se scrivi di Conan, arriverò io ad infestare le tue pagine ;-) Cheers

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    1. Sono d'accordo con te, un artista con i controfiocchi. In questo caso scriverò molto più spesso di Conan :P

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