giovedì 31 ottobre 2019

Il richiamo di Cthulhu di Howard Phillips Lovecraft - Recensione-

La copertina della rivista nella quale
venne stampato il racconto

«Penso che la cosa più misericordiosa al mondo sia l'incapacità della mente umana di mettere in relazione i suoi molti contenuti. Viviamo su una placida isola d'ignoranza in mezzo a neri mari d'infinito e non era previsto che ce ne spingessimo troppo lontano. Le scienze, che finora hanno proseguito ognuna per la sua strada, non ci hanno arrecato troppo danno: ma la ricomposizione del quadro d'insieme ci aprirà, un giorno, visioni così terrificanti della realtà e del posto che noi occupiamo in essa, che o impazziremo per la rivelazione o fuggiremo dalla luce mortale nella pace e nella sicurezza di un nuovo Medioevo.»
Per festeggiare degnamente Halloween ci vuole una storia dell'orrore, una di quelle che ti lasciano con la profonda angoscia se quello che hai letto sia solo un banale racconto o molto di più.

Dal 1928, data della sua pubblicazione su Weird Tales, Il Richiamo di Cthulhu rappresenta un punto di svolta nella produzione di Lovecraft. Con questo racconto l'autore costruisce il tassello principale del suo concetto filosofico del "cosmicismo" (Per Lovecraft gli esseri umani sono una presenza assolutamente insignificante nello schema generale dell'universo) e la definizione consacrazione dei "Miti di Cthulhu", fondati su esseri provenienti da mondi lontani, che hanno dominato la Terra in eoni passati e che adesso dormono sul fondo dell'oceano in attesa delle condizioni giuste per risvegliarsi dal loro stato di non-morte.

La trama vede Francis Wayland Thurston, rinvenire dei diari e documenti del suo defunto prozio, il linguista George Gammell Angell, morto in quello che in apparenza fu un incidente. Leggendo i resoconti di Angell, Thurston scopre man mano dopo un iniziale stato di scetticismo un sotterrano culto occulto e dei suoi nefasti obbiettivi.


Il racconto di Lovecraft è una indagine di stampo investigativo (che non sfigurebbe in un racconto di Sherlock Holmes) su quello che inizialmente sembra una avventura un po' strana ma plausibile di un vecchio ricercatore, ma che con il passare del tempo Thurston e il lettore scoprono in ogni nuovo capitolo sempre nuovi angoscianti dettagli di una storia dagli oscuri rimandi come poche. Il finale aperto lascia poi il lettore con l'idea terrificante che il male che giace nelle profondità marine è stato solo momentaneamente sconfitto e che nelle condizioni giuste esso possa di nuovo emergere, questa volta definitivamente, portando il mondo a una folle e distruttiva liberazione da ogni blocco della ragione.

Con la precisione e il distacco dello scienziato Lovecraft analizza l'animo umano e studia le regole della psiche che governano la mente. Il tema sotterraneo del racconto è la costante lotta tra l'aspetto positivo della ragione e gli istinti primordiali distruttivi, che da sempre premono per ottenere il controllo totale e superare ogni limite imposto dalla mente cosciente.

Un elemento che mi ha sempre colpito tantissimo è la presenza di una statuetta con le forme di Cthulhu, i cui riflessi rimandano ad oscure rivelazioni e minacce, e che fa da diabolico collegamento ad ogni spezzone di storia. Una sorta di emblema per un culto più antico dell'uomo e che probabilmente gli sopravviverà alla sua scomparsa.

L'immagine di Chutulu poi è diventata così emblematica da diventare a tratti più famosa del suo stesso creatore, slegandosi dai solo racconti e diventando il protagonista di giochi/fumetti/film di ogni genere.

Non c'è da stupirsi se Robert Ervin Howard scrisse su Weird Tales: «L'ultimo racconto del signor Lovecraft, Il richiamo di Cthulhu, è un capolavoro».

Nonostante i miei numerosi tentativi,
le foto da me scattate sull'artefatto,
subiscono strane ed
inspiegabili distorsioni
Nel frattempo i mie amic Sir Michael Platanus e il professor Christian Bags mi hanno inviato uno strano artefatto che hanno trovato in una delle loro spedizioni in Antartide. La cosa mi fa molto piacere, ma dal quel momento sono stato colpito da strane visioni di città dalle forme non euclidee in fondo al mare e mostruosi incubi su un essere con la testa di polipo, tentacoli massicci e con il corpo è dotato di ali membranose e braccia-mani dotate di poderosi artigli (per non parlare della strana sensazioni di essere costantemente pedinato da soggetti poco raccomandabili). Che debba preoccuparmi? 😉😅

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Edizione fisica
Ebook

10 commenti:

  1. Direi che non hai scelto una storia dell'orrore, ma forse LA storia horror per eccellenza, decisamente un capolavoro ;-) Cheers

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    1. Sono d'accordo. Lovecraft sta vivendo una nuova giovinezza grazie a vari videogiochi/giochi da tavolo che ne riprendono le atmosfere (peccato che molti non ne leggano i contenuti originali o addirittura non ne sono a conoscenza).

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  2. Ho letto poco di Lovecraft tra cui "Il Richiamo di Cthulhu", che rimane indubbiamente impresso. Lo accosto a certi film in bianco e nero americani di fantascienza, nel dopoguerra, che riuscivano a trasmetterti pari angoscia.

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    1. Io ti consiglio di recuperare i suoi saggi sulla letteratura e le lettere, sono dei piccoli capolavori. Peccato che purtroppo non c'è mai stato un film tratto in modo palese da racconto di Lovecraft.

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  3. Aveva ragione il signor Howard: è un capolavoro. E quell'estratto che citi all'inizio del post è uno dei frammenti letterari che adoro di più in assoluto.

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    1. Tra i due c'era una bellissima amicizia, anche se i due non si videro mai di persona (l'omaggio scritto da Lovecraft dopo il suicidio di Howard è veramente toccante).

      Sono d'accordo, è una piccola gemma dell'orrore, ogni parola è incasellata perfettamente per dare una sensazione di impotenza e angoscia nel lettore.

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  4. Uno dei più bei racconti di H.P.
    Personalmente gli preferisco L'orrore di Dunwich e La maschera di Innsmouth, ma il richiamo di Cthulhu è sicuramente iconico.

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    1. Quelli citati da te piacciono entrambi, anche i miei preferiti rimangono il colore venuto dalla spazio e colui che sussurrava nelle tenebre.

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    2. Con H.P. si cade sempre bene, anche se a me il suo stile ampolloso, un po' annoia.
      Nel senso che la prima parte dei suoi racconti appare sempre un po' lenta ed accademica, ma quando esplode la trama diventano una meraviglia.

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    3. Sono d'accordo, se si ha pazienza i racconti di Lovecraft regalano meraviglie.

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