mercoledì 22 novembre 2017

Shin Godzilla - Recensione -


Titolo originale: シン・ゴジラ Shin Gojira
Anno: 2016
Durata: 119 minuti
Genere: azione, avventura, orrore, drammatico, fantascienza
Regia: Hideaki Anno, Shinji Higuchi
Sceneggiatura: Hideaki Anno
Casa di produzione: Toho Company, Cine Bazar

Nel Giappone post Fukushima la guardia costiera giapponese investiga su uno yacht abbandonato nella Baia di Tokyo, mentre le indagini sono in corso la nave viene attaccata da un essere misterioso. Si susseguono una serie di incidenti che mettono in allarme l'elefantiaca struttura governativa giapponese. Inizialmente il Gabinetto da poca fiducia alle voci che circolano nella rete di una gigantesca creatura mai vista prima e da scarso ascolto al Vice Capo Segretario del Gabinetto del Giappone Rando Yaguchi che è invece di parere opposto. Quando ormai la comparsa del mostro sulla terra ferma è palese il governo impiega tutti i mezzi possibili per fermare il mostro, nel frattempo ribattezzato Godzilla. Purtroppo tutti i tentativi fatti si rivelano inutili e sul paese ricompare lo spettro della bomba atomica (l'unico strumento a parere delle Nazioni Unite capace di fermare Godzilla). Un pugno di disperati considerati prima di quel momento dei falliti cerca sotto la guida di Yaguchi di trovare un mezzo per fermare il mostro e bloccare lo sgancio dell'ordigno nucleare sulla città di Tokyo.


Shin Godzilla nella sua prima apparizione 
Godzilla è uno dei simboli dell'industria cinematografica Giapponese, fin dall'inizio legato a doppio filo con l'energia atomica, da una parte infatti l'energia atomica funge sia "carburante" che da causa scatenante del mostro, dall'altra il mostro è il monito dei pericoli che l'energia atomica e della scienza senza controllo può scatenare (e che il Giappone aveva scoperto direttamente sulla sua pelle con i terribili bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki nell'agosto del 45). Ad unire ulteriormente i due temi si unisce il tema giapponese sempre sentito fin dall'antica del pericolo di una natura fuori controllo (di cui Godzilla si può benissimo definire una sintesi. Infatti in quasi tutti i film il mostro si può fermare temporaneamente ma mai sconfiggere completamente) . Il concetto di Godzilla è nato nel 1954 con il primo omonimo film e ha prodotto ben trentuno seguiti (di cui 29 prodotti dirittamente dalla  Toho Company). Rispetto ai precedenti Shin Godzilla è realizzato come un reboot della serie.

Quello che stupisce di più in questo film è il fatto che il mostro ha un ruolo molto più defilato di quello che uno si aspetterebbe. Infatti gran parte del film si concentra sulla pesantissima macchina burocratica giapponese, messa in costante critica dal duo Anno & Higuchi, con le sue interminabili riunioni, gli infiniti confronti con varie autorità per ogni decisione da prende, i continui passaggi di autorità di livello per incapacità di prendere una decisione senza il consenso dall'alto, la mal digerita sudditanza militare dagli Stati Uniti, l'elevata età di tutti i funzionari al comando ecc. Il tutto mentre Godzilla semina panico e distruzione, e dove sembra che l'unico elemento d'importanza sia il PIL nazionale.  

Godzilla nella sua terrificante versione finale.
Non mancano comunque gli aspetti positivi come lo spirito di sacrificio, la capacità di non arrendersi anche nelle situazioni disperate, la capacità organizzative infinite. Rappresentate da un gruppo di lupi solitari, nerd e impiegati senza futuro perché incapaci di accettare le tacite regole della politica. Un gruppo che combatte costantemente contro gli USA e le Nazioni Unite, dalla concezione politica molto più snella e rapida nel prendere una decisione rispetto alla struttura decisionale nazionale(anche se spesso come dimostra il film non la più oculata possibile).

Tanto che la contrapposizione delle due interpretazioni del potere possono essere interpretate dai due personaggi di Rando Yaguchi e Hideki Akasaka, il primo incapace di scendere a patti con le fredde regole dell'economia e della politica, l'altro invece che accetta e segue cinicamente tale regole. Una visione della politica si contrapposta, ma sempre usata per il bene del Giappone e mai per interesse personale. 

Naturalmente quando il mostro compare l'ansia sale vertiginosamente, sopratutto nella sua versione finale, dove sembra che qualsiasi arma scagliatali contro non sortisca nessun effetto positivo anzi portando il mostro a sviluppare nuove e micidiali armi d'attacco. Tanto da essere giustamente definito una folle divinità della distruzione, una creatura che sembra nata per gettare sulla umanità tutto quell'inquinamento che essa ha riversato nella natura fino a quel momento, tanto che Godzilla non è altro che riproposizione in chiave biologica di un gigantesco reattore nucleare (e il paragone con il disastro di Fukushima si fa evidente in molte scene). 

Un altro punto interessante di visione è il messaggio di speranza che viene dato alle nuove generazioni le uniche che possano per il film cambiare il futuro della nazione. Tanto che i personaggi del film affermano chiaramente che la loro attuale generazione politica deve lasciare spazio a nuova classe più comprensiva dei reali problemi ambientali. 

La regia di Anno e Higuchi è veramente ottima, con un ritmo serrato e avvincente nelle scene che coinvolgono gli umani, mentre le scene con il mostro sono spettacolari per l'impatto visivo della potenza del mostro e delle armi dell'esercito. In alcuni scene e poi molto evidente la visione registica di Anno, tanto che si aspetta da un momento all'altro la comparsa di un EVA. 

In definitiva è un film che consiglio "energeticamente" di vedere, anche se il genere Kaiju non rientra nel vostro genere preferito sono sicuro che saprà intrattenervi a dovere.

12 commenti:

  1. Mi è piaciuto moltissimo, è in equilibrio tra la tradizione dei Kaiju e le nuove tecnologie. Inoltre il lavoro di Hideaki Anno è estremamente coerente, in certi momenti sembra di guardare Evangelion, con Godzilla al posto degli Angeli e poi il mostro più famoso del cinema è realizzato alla grande ;-) Cheers!

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    1. Sono d'accordo, Anno ha fatto un ottimo lavoro. Parlando di Evangelion la parte nel film quando fanno vedere nel dettaglio quello che c'è sulla punta della coda di Godzilla mi ha ricordato una famosa scena dell'anime.

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  2. Non vado matta per i kaiju ma l'ho trovato comunque un bel film. Più che il Godzilla/EVA ho apprezzato molto l'ironia amara e la messa alla berlina della burocrazia nipponica, elemento che peraltro hai sottolineato già nella recensione.

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    1. A me personalmente non dispiace come genere, ma devi essere nel giusto spirito per apprezzarlo.

      È una critica veramente riuscita perché mostra esattamente come funziona la macchina decisionale senza sberleffi o insulti inutili.

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  3. Io invece i kaiju classici li adoravo, ho amato questo film sia per la presenza di Godzilla sia per
    la critica molto esplicita alla burocrazia giapponese. Io la burocarazia la odio a prescindere quindi ho amato doppiamente questo film.

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    1. Idem, sia quelli più riusciti che quelli più trash.

      Purtroppo la burocrazia è uno dei bonus malus del vivere in società. C'è da millenni e probabilmente ci sarà ancora per molto tempo... :( .

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  4. Incredibile come sfornino ancora film su Gojira! Ora anche un film animato!
    Sicuramente questo propone una visione inedita della faccenda :)

    Moz-

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    1. I giapponesi devo ribadire che Gojira/Godzilla è robba loro e che i gajin possono solo copiare.

      Vero, da una nuova visione più "umana" al concetto di Kaiju movie.

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  5. Una rivisitazione del mito di Godzilla molto accativante sianper dinamiche narrative che per la messa in mostra della sua potenza. Belle poi le critiche sociali e burocratiche che dimostrano la loro inutilità di fronte a qualcosa che va oltre i limiti umani. Satomi Ishihara è inoltre proprio un bel vedere!

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    1. È un ottimo film. Anno & Higuchi riescono a creare un nuovo Godzilla più realistico ma allo stesso tempo fedele al suo passato.

      Su Satomi Ishihara non posso che essere d'accordo.

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  6. L'ho visto anche io da pochissimo, e concordo con il tuo giudizio. Ne approfitto per farti i complimenti per il blog, che ho appena scoperto e che seguirò sicuramente :)

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    1. Grazie mille, sono molto contento che il mio blog ti piace. Non c'è migliore soddisfazione per un blogger.

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