martedì 30 marzo 2021

Miti e Leggende - Incantesimi e sortilegi - Recensione -

 

Se dovessi pensare alla prima parola che mi venisse in mente per descrivere questo volume sarebbe tristezza, mischiata con un po' di nostalgia per un tempo lontano e fantastico. Rispetto al precedente volume di cui avevamo parlato (Gesta eroiche) "Incantesimi e sortilegi" fa un ottimo lavoro nell'illustrare gli effetti negativi o positivi che la magia può portare agli incauti umani che ne fanno uso.

Apprenderemo del potere ambiguo che legò il coraggioso Tristano e la bella Isotta in una tragica storia d'amore. In cui i due dopo aver bevuto di una pozione magica provarono il più bel sentimento d'amore  che l'uomo può manifestare, ma allo stesso tempo il gesto ne causò la morte per la gelosia del Re Marco di cornovaglia, zio del cavaliere e legittimo marito di Isotta. 
 
La triste storia accaduta ad alcuni figli dei Túatha Dé Danann (una razza soprannaturale stanziata in Irlanda i cui clan erano uniti sotto il potere di un sommo re), che subirono gli effetti di un incantesimo lanciato per odio ci dimostra l’ineluttabilità dei sortilegi. Tutto accade perché Lir, potente signore locale, mosso dalla disperazione per la perdita dell'amata moglie Aeb (che gli aveva dato due coppie di gemelli: La forte e coraggiosa Fionguala e Hugh, poi due maschi, Fiachra e Conn) decise, come era uso al tempo, di sposare la sorella di sua moglie, Aoife. I primi tempi furono felici ma nella donna cresceva un odio sempre più forte per i figliastri, che pur rispettandola non ne riconoscevano il ruolo di madre. Tanto che un giorno quando il suo cuore non poteva più trattenersi, la matrigna, e in un impeto di rabbia, uso i suoi poteri magici per trasformare i ragazzi in quattro cigni. Nonostante si fosse amaramente pentita per il suo gesto la donna non poté fare nulla  per sovvertire l'incantesimo (riuscendo solo a permettergli di non perdere la propria voce umana) e i ragazzi dovettero tenere le loro forme animalesche per 900 anni. La donna fu punita per il suo gesto venendo trasformata in un corvo, destinata a volare per sempre da sola nella buia notte. I figli di Lir sopportarono con tenacia le difficoltà e il freddo delle stagioni invernali ma non potevano fare nulla per modificare il loro destino. Infatti " una formula magica era una storia (la parola stessa significa "racconto") blindata. Una volta cominciata, la storia si avviava inesorabilmente alla conclusione annunciata dall'incantesimo stesso". Solo alla conclusione dei 900 anni un Re del Munster riuscì a liberarli, ma se pur liberati dall’incantesimo, i loro corpi avevano subito comunque il passare del tempo ed ormai diventati estremamente vecchi, tanto che pochi giorni dopo morirono. 

domenica 28 marzo 2021

Kick-Heart - Recensione - Non lo ricordavo così Naoto Date



Ho molti piacevoli ricordi legati all'uomo tigre e alla sua bellissima sigla, cantata dai grandi Cavalieri del Re* (Sfido chiunque nato tra gli anni 80 e 90 nel sentire la strofa "Solitario nella notte va, Se lo incontri gran paura fa, il suo volto ha la maschera" a non rispondere ingrossando il petto con "Tigre, Tiger Man!!!"). Una serie che aveva nel suo cast anche sportivi realmente esistenti nel mondo della lotta libera giapponese come Antonio Inoki e Giant Baba, oltre che una serie sterminata di personaggi di fantasia uno più affascinante dell'altro (Come dimenticare per esempio il cinico emissario di tana delle tigri Mr X o inquietante quanto assurdo Mr No?). Per non parlare poi degli innumerevoli combattimenti inscenati con i cugini per emulare lo show e dove ognuno era tigre nera/rossa/verde a seconda del proprio gusto personale. Certo rivisto oggi è un cartone veramente violento e poco adatto al giovane pubblico che lo guardava su Italia 7 o canali regionali simili, ma i temi di quel cartone e di molti altri di quello stampo come Ken il guerriero o I cavalieri dello zodiaco sono ancora vivi in tutti quei bambini oggi adulti che li videro al tempo (ditemi oggi qualche cartone tramesso in tv che dia gli stessi insegnamenti).

Il nostro eroe mascherato
Kick-Heart è un corto animato realizzato nel 2013 da Masaki Tuasa con la collaborazione dello studio Production IG. Secondo Wikipedia si tratterebbe del primo anime realizzato completamente tramite finanziamento dei fan (usando la piattaforma Kickstarted).

venerdì 26 marzo 2021

Angry Joe Bass - Recensione -

 

Angry Joe Bass è un titolo decisamente particolare, con una buona idea di partenza e con un tema centrale inusuale e molto interessante (le condizioni di vita un pellerossa nell'America degli anni 70), anche se poi il risultato finale per una serie da fattori di cui parleremo non è dei migliori. Per prima cosa parliamo della trama:

George Hanson e sua figlia
Joe Bass è un taciturno e pacifico indiano d’America che vive di pesca sulle rive del lago Michigan. Il pellerossa si scontra per i diritti di pesca con il potente e ricchissimo George Hanson, un affarista che vuole trasformare la zona in una riserva per la pesca sportiva. La loro rivalità si inasprisce ulteriormente quando Karen, la bella e intraprendente figlia di George, si innamora di Joe. Il magnate roso dall'odio razziale e dallo smacco di vedere la propria figlia in compagnia di quello che considera feccia, scatena le corrotte autorità locali e tutte le sue conoscenze contro Joe. Abusi che portarono i protagonisti al punto di rottura, scatenando una dura e tragica risoluzione finale.

martedì 23 marzo 2021

Drawer hobs - Recensione -



Kazuchika Kise è un animatore dalla grande esperienza  nel settore, avendo lavorato ad esempio a titoli come Ghost in the shell e Your Name. Nel 2011 decide di fare il grande passo e realizzare la sua prima opera, un corto intitolato Drawer Hobs (Tansu warashi in originale).

La protagonista al al lavoro
La trama vede protagonista Moeru, una giovane ragazza che lavora in un call center e vive in un piccolo appartamento a Tokyo, passando le sue giornate senza nessun stimolo. A scombussolare la sua esistenza un giorno arriva una vecchia cassettiera spedita dalla madre della protagonista. La donna è decisamente seccata per questo regalo inaspettato, anche perché come si sa le case giapponesi non offrono grandi spazi interni. Tornata a casa dopo una cena con una collega, Moeru a causa dell'alcool ingollato cade sul letto senza aver ripulito la stanza (mi ha stupito vedere che le serate alcoliche dei salaryman non sono prerogativa dei soli uomini). Al suo risveglio però la casa è in perfetto ordine e la colazione è pronta.

Dietro a questo mistero ci sono sei spiriti in forma di bambini. Ognuno di loro rappresenta un elemento della sua vita e l'aiuteranno a migliorare la sua esistenza e allo stesso tempo rendendola più sicura di se a migliorare la propria immagine nelle altre persone. Questi folletti sono da sempre associati alla cassettiera e sono da secoli legati alla famiglia della protagonista, aiutando le varie proprietarie del mobile nella loro vita. 

domenica 21 marzo 2021

Railyways (2010) - recensione -

 

Diretto da Yoshinari Nishikori
Prodotto da Shūji Abe
Con: Kiichi Nakai, Reiko Takashima, Takahiro Miura, Yuika Motokariya, Tomoko Naraoka
Uscito nei cinema giapponesi il: 29 Maggio 2010
Durata: 130 minuti

Uno dei temi cari dei paesi capitalisti è il mito dell'uomo/donna di successo, quel soggetto che grazie alla proprie abilità e spirito di sacrificio è riuscito a scalare la società/posizione sociale fino a raggiungere dopo anni la massima posizione (poi ci sono pesi come l'Italia dove il vero sogno lavorativo, soprattutto al centro e al sud, è quello di ottenere il posto fisso, magari statale). Un obbiettivo che però ha molti lati oscuri: come il costante fattore di stress, l'abuso di straordinari e nei casi peggiori il suicidio.

Un Esempio di questa evoluzione del lavoratore è il nostro protagonista Hajime. Un impiegato che dopo anni di lavoro indefesso sta per arrivare in seno al consiglio dirigenziale in una grande azienda di elettronica. Per raggiungere questo obbiettivo il nostro impiegato ha tralasciato ogni aspetto che non fosse legato alla sua professione, con il risultato di trovarsi con una famiglia con cui non riesce più a comunicare ne a comprendere e che lo tratta freddamente, non ha più tempo per stare con gli amici o di andare a trovare la sua anziana madre. Un giorno però Hajime dopo la morte di un suo caro amico e la scoperta della grave malattia della madre ha un momento di crisi che lo costringe a rivalutare tutto l'insieme di valori su cui aveva basato la sua vita fino a quel momento. Sarà proprio mentre sta accudendo la madre malata che l'uomo vede passare il vecchio treno che fin da piccolo aveva sognato di guidare e che lo porterà ad una epifania. Il protagonista infatti comprende che non è felice del suo lavoro, anche se sta finalmente per raggiungere la posizione di successo che credeva di volere e quindi molla tutto per realizzare ottenere il suo vero lavoro ideale.

martedì 16 marzo 2021

Così parlò Rohan Kishibe - Recensione -

 

Le bizzarre avventure di JoJo è una delle serie manga/anime che apprezzo di più, soprattutto grazie all'utilizzo di archi narrativi complessi e ricchi di colpi di scena, personaggi sfaccettatati per quanto permettano gli Shonen (soprattutto nei protagonisti) ma in special modo nei combattimenti vero e proprio cavallo da battaglia della serie. 

Una serie che nel solo Giappone ha venduto più di 100 milioni di copie. Una storia che partita nel 1986 continua a mietere successi senza sosta ancora oggi, composta da ben otto saghe (Phantom Blood, Battle Tendency, Stardust Crusaders, Diamond Is Unbreakable, Vento Aureo, Stone Ocean, Steel Ball Run e JoJolion, attualmente in corso d'opera). 

I protagonisti delle varie saghe di JoJo
L'elemento che ha reso così iconico il manga di Hirohiko Araki e ha profondamente influito nel mondo dell'animazione giapponese è l'idea di far affrontare i due contendenti usando principalmente gli "Stand", nome dato nella serie alle manifestazioni dello spirito combattivo dei contendenti. Proiezioni che possono manifestarsi in entità di varie forme e poteri (umanoidi, oggetti comuni, liquidi e molto altro ancora. Entità a volte dotate di volontà propria e a volte semplici manifestazioni con effetti vari), capaci addirittura di modificare la realtà o in casi limite di sopravvivere allo stesso portatore. Altra tematica interessante è che ogni personaggio, stand, potere è una citazione a musicisti/band/dischi/canzoni realmente esistenti. E se volessi potrei continuare a lungo con tutte le fantastiche idee che hanno  giustizia al nome della serie (per esempio lo stile volutamente esagerato di pose e vestiti che si rifanno all'alta moda).

Dal 2012 è iniziata la riproposizione in chiave animata delle avventure dei componenti della famiglia Joestar (ogni saga delle avventure di JoJo ha come protagonista un membro di tale dinastia), cosa che ha riportato nuova popolarità al brand (recentemente si è concluso la riproposizione della quinta serie:  Vento Auro).

domenica 14 marzo 2021

Kid Cosmic (serie 1) - Recensione -

 

Per quanto l'animazione sia da sempre un settore dell'intrattenimento che mi piace esplorare, quando si parla di animazione americana moderna sono sempre in difficoltà. Conosco all'incirca cosa va per la maggiore in questo periodo ma è difficile che gli dia una visione approfondita, anche perché di solito non trattano argomenti che mi possano piacere. Di fatto i cartoni americani si potrebbero dividere generalmente in due grosse aree: I cartoon appositamente pensati per gli adulti, di solito con tematiche comiche (che puntano spesso molto sulla volgarità e black humor), e quel gigantesco calderone di produzioni per bambini/preadolescenti in cui si può trovare di tutto: Dai prodotti ben scritti e piacevolmente complessi come "Adventure Time" o "Lo straordinario mondo di Gumball" ai prodotti infantili tipo Paw Patrol. 

Queste citazioni ai fumetti di fantascienza anni 30- 50 mi sono piaciute molto.
Kid Cosmic fin da quando Netflix me l'ha inserito tra i suggeriti mi ha dato sensazioni contrastanti. Da una parte lo stile volutamente retrò del cartone mi attirava (ho un debole per le storie di fantascienza anni 50), dall'altra il protagonista non mi convinceva, quindi per diverso tempo l'ho tenuto in forse. Visto però l'enorme successo su Twitter mi sono detto che magari una possibilità la meritava. Dopo aver finito di vedere i dieci episodi della prima stagione devo dire che rispetto a "Gli Acchiappaglitch" la serie non mi ha deluso, non si tratta di un capolavoro ma ha uno stile piacevole, divertente e molto colorato.

Kid Cosmic è l'ultima serie creata da Craig McCraken, che molti di noi si ricorderanno per essere il papà delle Superchicche (questa serie deve qualche spunto narrativo dalle eroine fatte con "zucchero, cannella e ogni cosa bella"), prodotta da Netflix e distribuita sul suo servizio di streaming a partire dal 2 febbraio 2021. La serie è stata realizzata in CGI ma con le animazioni che ricalcano volutamente lo stile di fumetti vecchia scuola come "Tintin".

La trama è incentrato su Kid, un strambo ragazzino che sogna di diventare un eroe simile quelli che trova nei vecchi fumetti di fantascienza. Tutto procede come sempre nella sua pacifica cittadina nel New Mexico, fino a quando la caduta di una navicella spaziale permette al protagonista di trovare cinque strane gemme, ognuna di esse da al portatore incredibili poteri, e che lui ribattezza per questo le Gemme del potere. Ovviamente Kid non è il solo ad ambire alla potenza delle pietre e da tutto lo spazio arrivano diverse razze aliene interessate ai loro effetti. Sta a Kid Cosmic, il nome da battaglia del protagonista, e la sua scapestrata banda di compari affrontare la minaccia aliena.

martedì 9 marzo 2021

Io sono una strega di Marina Marazza - Rensione -

 

Caterina Medici da Broni è stata una donna dalla vita complessa e molto triste. Un persona colta, infatti il padre le insegnò a leggere e a scrivere (conoscenza già molto rara per un uomo, figuriamoci in una donna del suo tempo) e dal discreto fascino. A tredici anni dopo ripetute violenze rimane incinta del signorotto locale e deve subire la prima di una lunga e interminabile serie di traumi, vedendosi portare via il suo bambino. Poco dopo finisce per sposare un uomo che prima la lusinga e poi la costringe a prostituirsi per vivere a sue spese. Caterina però ha un carattere forte e indomito, che non le permette di accettare il suo stato e alla fine trova l'occasione per fuggire. Da lì la povera donna nonostante i suoi buoni propositi dovrà combattere costantemente una battaglia persa in partenza contro le sue "macchie", che non le danno scampo, e la quiete tanto sognata rimane sempre una breve parentesi.

Caterina è una signora vittima delle maldicenze e della sfortuna, e la donna nel corso del tempo come il suo amato Po tende nel proseguo delle sue avventure a intorpidirsi e a perdere la lucentezza delle origini (e senza che nessun venga mai a prendere le sue difese). Diventerà tante cose: Prostituta, fantesca, concubina; ma una parte di sé cercherà sempre il riscatto dai propri soprusi. Soprattutto dai nobili, che nonostante la loro presunta superiorità per schiatta o per livello culturale molto spesso sono peggio dei loro sottoposti e vivono nella bambagia e godono del loro potere di fare qualsiasi sopruso impunemente sui loro cortigiani (spesso mascherando la propria ipocrisia dietro a un parvenza di buonismo). La Da Broni arriva a Milano dove la sua situazione precaria continua, passando al servizio di un padrone dietro l'altro, fino a quando l'ultimo padrone il senatore Luigi Melzi a causa di misteriosi dolori di stomaco l'accusa di avergli fatto un maleficio (più precisamente di averlo "affatturato"), dietro anche consiglio di due illustri medici come Lodovico Settala e Giovanni Battista Selvatico che non riuscivano a curarlo (è interessante notare che nonostante il "maleficio" l'illustre senatore vivrà ancora dodici anni dopo la morte di Caterina e che la sua fine sarà dovuta a una colica, segno che il suo stomaco non ne ha tratto nessun giovamento). Dopo un processo la Medici viene dichiarata colpevole di stregoneria e viene prima strangolata e poi messa al rogo.

domenica 7 marzo 2021

Cristoforo Gorno - Cronache dall'antichità - Recensione -

 

 

Rai 5 e Rai Storia sono i miei canali preferiti dell'offerta della rete pubblica. Uno dei pochi motivi validi a mio giudizio per giustificare il canone. Due canali con palinsesti e appaganti, soprattutto difficilmente sarebbero pensabili per una rete commerciale (basti pensare al canale Focus che a parte i programmi in prima serata è diventato una sorta di "asta channel" o "incidenti aerei channel" a seconda dell’orario in cui vi sintonizzate. Probabilmente gli unici programmi capaci di attirare in massa il pubblico generalista.

Gorno ha il realizzato per la rete Rai Storia un formato chiamato "Cronache dall'antichità" e i suoi vari seguiti (Medioevo, Rinascimento, Risorgimento e l'ultimo realizzato è stato "Cronache dall'impero"). Si tratta a mio giudizio di un programma ben fatto, con una attenta cura per i luoghi in cui si sono svolte le vicende, le battaglie ma soprattutto tende a parlare della personalità dei protagonisti della vicenda, spesso usando le fonti storiche per analizzarne il pensiero e la mentalità dell'epoca (ed evitando invece l'uso di ricostruzioni dal vivo con attori). Spesso usando le fonti letterarie dell'epoca o dipinti moderni per dare più colore alla vicende e farci comprendere come poteva pensare un uomo della sua epoca sulla vicenda o la visione moderna che abbiamo di tali personaggi (con i dovuti distinguo, come per esempio nel caso di Federico II di Svevia dove si avverte spesso gli spettatori che alcune fonti sono di orientamento guelfo e quindi ostile), le fonti poi vengono usate anche come base per smascherare tutte le leggende che legano determinati personaggi. 

Il logo della prima serie dello show
Il programma è poi realizzato con una buona grafica computerizzata, cosa che aiuta a seguire le vicende che vengono narrate (uno dei must della serie sono le frasi tratte dalle fonti letterarie "impresse" su mura, rovine o paesaggi).

Gorno è un buon cicerone, ha una buona oratoria e gestualità, riuscendo sempre a centrare il punto senza risultare pesante (un perfetto mix tra l'esuberante dialettica di Barbero e l'impostazione seriosa di Mieli). 

Il libro "Cronache dall'antichità" è un buon compendio di quanto visto nella serie. Il saggio tratta il periodo che va dall'antica Grecia al periodo del dominato dell'impero romano. Il volume propone l'interessante idea che l'antichità vera e propria finisca nel 380 con l'editto di Tessalonica, che impose nell'impero romano la religione cristiana come l'unica consentita, chiudendo secoli di storia antica e aprendo le porte al medioevo.

lunedì 1 marzo 2021

Miti e Leggende - Gesta eroiche - Recensione -

 

 

Torniamo a trattare di una collana che mi ha piacevolmente colpito per qualità del materiale presentato, anche se questo volume devo ammetterlo mi è piaciuto meno degli altri.

La copertina in se non è malaccio ma è decisamente fuori contesto rispetto al contenuto. C'è da dire che il titolo nell'edizione nostrana è totalmente inventato e non rispetta minimamente il testo originale. In fatti il titolo inglese è "Seekers and saviours", in italiano "Cercatori e salvatori". Frase sicuramente più in linea con il materiale proposto.

Il prode cavaliere parte al salvataggio della bella damigella
Una delle cose che mi piace di questa collana è il fatto che ci siano quattro illustrazioni (tre all'inizio del volume e una alla fine) che narrano una breve storia senza dialoghi. In questo caso il salvataggio della principessa da parte di un prode cavaliere, con tanto di scontro finale on il malvagio cavaliere nero. 

La selezione dei testi non mi ha convinto granché, soprattutto per la presenza di diverse fiabe più o meno conosciute, che non ho trovato particolarmente intenerenti al tema proposto o comunque non mi hanno colpito particolarmente. Capisco che si tratta di edizioni pensate anche per bambini ma avrei preferito testi più ricercati.