lunedì 26 aprile 2021

La leggenda di Zorro - Recensione-

 

I Plonsters in tutto il loro magico splendore
Probabilmente vi sarà capitato qualche volta di andare su FB o simili e guardare il post di qualche pagina con la scritta ""ti sblocco un ricordo.", con annesso video/immagine di uno show, che raramente è veramente dimenticato (difficilmente propongono i "Plonsters", "Mighty Mouse" o "Quella strana fattoria" per dire i primi tre cartoni che ti sbloccherebbero veramente un ricordo). Alla fine non si tratta altro che dell’ennesima trovata facile per acchiappare "mi piace" ma mi ha fatto pensare a quali cartoni/anime ricordo con piacere ma raramente li vedo rimembrati in giro (forse per colpa di orari non comodissimi o semplicemente non avevano la forza di affermarsi in un panorama all'epoca assai ricco di proposte). Uno di questi è Zorro, successivamente rinominato "La leggenda di Zorro", anime prodotto nel 1994 dalla Ashi Productions in collaborazione con la nostrana Mondo Tv (che negli anni novanta tra obbrobri filmici e serie che imitavano i personaggi Disney, non disdegnava ogni tanto di mettere in coproduzione qualche anime di discreta fattura). 

lunedì 19 aprile 2021

Lupin III - Il tesoro degli zar - Recensione -

Regia: Osamu Dezaki
Char. design: Yasushi Nagaoka
Musiche: Yūji Ōno
Studio: TMS Entertainment
1ª TV Jap: 24 luglio 1992
1ª TV it. 17 ottobre 1999
Durata 92 min

Da quanto tempo su questo blog non si parlava di Lupin? Era da un po' di tempo che volevo parlare del mio caro ladro gentiluomo (e non scordiamoci che quest'anno cade il cinquantesimo anniversario della prima serie... e si farà festa grande su questo blog). Oggi parliamo di "Lupin III - Il tesoro degli zar" (trasmesso da Mediaset anche con il titolo "Lupin e il tesoro di Anastasia") quarto special tv dedicato alle avventure del ladro gentiluomo. 

La famiglia imperiale
Tutti sappiamo della tragica fine della famiglia Romanov dopo la rivoluzione russa a Ekaterinburg nel luglio del 1918. Una Triste fine dovuta alla scarsa capacità di governo dell'imperatore, all'influenza oscura del santone Rasputin e dalla miopia del sovrano nel comprendere che lo stato aveva bisogno di una seria riforma strutturale della decadente autocrazia russa. Lupin però durante una ricerca presso la biblioteca civica di New York scopre un libro scritto da Jurovskij, il capo della sicurezza del luogo dove erano stati imprigionati i Romanov, che afferma di aver inscenato la  morte della famiglia imperiale per poi portarli in salvo fuori dal paese. Per i suoi servigi Jurovskij ottene una donazione di ben 500 tonnellate d'oro. Dopo varie peripezie l'oro è finito in America ma il nostro ladro gentiluomo non è l'unico a volere per se il malloppo.

sabato 17 aprile 2021

Fantasy & Science Fiction 12 (Giugno 2015) - Recensione -


Volume che parte alla grande con un racconto del mitico Robert E. Howard dal forte elemento orrorifico e che si lega al tema del popolo perduto molto caro allo scrittore texano. Anche gli altri racconti sono molto interessanti sopratutto "Sperduta nel centro Commerciale" di Allen Steele e Oh, "Uccellaccio!" di Manly Wade Wellman valgono la pena a mio giudizio di una lettura.

I racconti presenti sono:

La valle degli esseri perduti di Robert E. Howard: Nel giovane stato del Texas le faide sono brevi ma sanguinarie, e spesso finiscono solo quando una delle due famiglie è completamente distrutta. La rivalità tra Reynolds e i McRill non è da meno ma un elemento oscuro attende da secoli, in un luogo chiamato sinistramente "Valle Perduta", di scatenarsi per distruggere il mondo degli uomini. Racconto molto carino e che piacerà sicuramente ai fan di Howard che a quelli di Lovecraft.

Fate l'amore, non la ciccia (Plumage from pegasus) di Paul di Filippo: Racconto simpatico ma di certo non il migliore tra quelli prodotti da Di Filippo.

Illustrazione di Mimi N
Sperduta nel centro Commerciale di Allen Steele:
 Una piacevole scoperta. Un racconto che sembra uscito oggi e non nel 1993 per la sua scottante attualità. Si parla infatti dell'attrattiva che oggi internet e i prodotti collegati hanno sui giovani, del pericolo che si corre ad abbandonarsi ad un mondo totalmente artefatto e perfetto, ma che spesso è una amara alternativa di un mondo diventato troppo cinico e ostile verso qualsiasi soggetto che non riesca a calarsi nel modus operandi che la società civile e consumistica impone al singolo. Strangolandone la personalità dietro a comodi e rassicuranti stereotipi. Allo stesso tempo il racconto si volge anche del difficile rapporto tra genitori e figli, che da sempre è un tema molto delicato e difficile per la crescita.