lunedì 28 dicembre 2020

La biblioteca di Lovecraft (volume 01) - Recensione -

 
 
È sempre bello per il sotto scritto (decisamente meno per il suo portafoglio) scoprire nuove collane editoriali, sopratutto se queste ripropongono opere letterarie citate dal caro Zio Lovy. Spunti spesso tratti dai suoi saggi "Supernatural horror in literature" e "In defence of Dagon".

Il volume graficamente si rivela molto curato (anche se non mancano difetti grafici come immagini sgranate, ma nulla che non si possa perdonare considerando che si tratta del primo volume). Il libro contiene quattro racconti: 
 
Il luogo ideale di A. Bierce: Un racconto molto interessante, inizialmente la trama sembra decisamente sconclusionata, ma man mano che si va avanti nella lettura ogni tassello si incastra alla perfezione e si trasforma in un piccolo gioiello dell'orrore.
 
Il volto di Edward Frederic Benson: La trama vede una donna condurre una vita apparentemente agiata e tranquilla, se non fosse per la ricomparsa di un sogno orribile (che a sua volta era premonitore qualcosa di ancora peggiore) che faceva da bambina, causandole forti attacchi di ansia e paranoia. I medici le consigliano un periodo di riposo presso una rinomata ma sperduta cittadina inglese. Nonostante la situazione sia inizialmente tranquilla sarà proprio qui che il suo tragico destino arriverà a compiersi. Un racconto che riprende il tema del quadro maledetto ma con molta abilità e fascino, incollando il lettore con la sua prosa diabolica. È il racconto che mi è piaciuto di più assieme a "L'occhio invisibile".
 
Il conte Magnus di M. R. James: Racconto a tema maledizioni e antichi culti ambientato nella penisola scandinava. Non mi ha preso, anche se si vede che diversi elementi della prosa di Lovecraft sono stati ripresi in parte da qui.
 
L'occhio invisibile di Erckmann e Chatrian: Un racconto che grazie a un abile gioco di impressioni diaboliche, vecchie mostruose e un pizzico di atmosfere gotiche regala un capolavoro dell'horror.  Il racconto più bello della raccolta. 
 
Il volume è molto piccolo e leggero, si presta benissimo a letture veloci durante uno spostamento o aspettando mentre si fa la fila alle poste. Si tratta comunque di un volume decisamente delicato, quindi aperture brusche o messi con incuria tra oggetti pesanti non sono consigliati.
 
In definitiva un buon primo numero, che complice un prezzo decisamente basso lo rende perfetto come regalo e un must da avere per gli appasionati del genere horror o weird.
 
Bellissima anche la shopper, che spero un giorno di possedere assieme al segnalibro.      

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