sabato 29 settembre 2018

Splatter. Scritture pulp di Ed Wood - Recensione -


La vita di Ed Wood è la dimostrazione che la storia è a volte molto strana e crudele. In vita nonostante il suo impegno e amore per il cinema rimase sconosciuto ai più e denigrato da quei pochi soggetti che lo conoscevano, un regista alla continua ricerca di un riconoscimento bramato fin da ragazzo  che non arriverà mai (il suo sogno era quello di diventare il nuovo Orson Welles). Eppure nonostante i primi progetti si rivelino fallimentari il regista non molla, anche quando sembra evidente a tutti la sua incapacità di dirigere un film, arrivando a formare un solidale rapporto di lavoro/amicizia con attori di serie b o ormai sul viale del tramonto come Bela Lugosi, il leggendario Dracula o il campione di wrestling Tor Johnson (detto “The"Swedish Angel”) con cui girerà film dal budget praticamente nullo come Plan 9 from Outer Space” (1959), il suo più grande "capolavoro" (Con il povero Lugosi morto prima delle riprese sfruttato con immagini di repertorio decontestualizzate nella pellicola pur di poter inserire il suo nome nella locandina).

Edward D. Wood Jr.
Ed Wood provò a sfondare realizzando film su tutti i generi da lui adorati (western, noir, fantascienza, horror), ma con gli anni ’60 il filone dei B-movies si esaurisce e il regista non trova più sbocchi per le sue pellicole. Braccato dai creditori e dalla necessità di procurare alcool a lui e alla sua adorata moglie Kathy Wood (che nonostante miseria e medesimi problemi di alcolismo non lo abbandonerà mai) stringerà un solidale rapporto di lavoro con Bernie Bloom, proprietario di una casa editrice di riviste osè chiamata Pendulum Publishing.

Ed Wood si dimostrò uno scrittore formidabile, velocissimo e dalla forte immaginazione (praticamente partiva la mattina a scrivere con un termos di vodka e finiva in serata ubriaco marcio), un campo dove la sue capacità creative trovavano un ambiente più adatto al suo stile. La presente raccolta infatti raccoglie le storie scritte principalmente tra il 1970 e il 1974. Il fatto di trovarsi lontano dalle riviste di successo e con un pubblico molto più aperto e meno critico a certe tematiche gli permise di scrivere storie erotiche incentrare sullo splatter, il feticismo, l'omosessualità, il masochismo, l'orrore misto a ironia spicciola e il travestitismo, che lo stesso Ed Wood praticava fin da piccolo usando lo pseudonimo di Shirley (leggenda vuole che abbia combattuto nella seconda guerra mondiale indossando intimo da donna sotto la divisa). Il suo primo film "Due vite in una" (I Changed My Sex o Glen or Glenda), si basava proprio sulle tematiche del travestitismo.

Johnny Depp come Edward D Wood Jr in Ed Wood (1993)
Purtroppo neanche questa seconda possibilità andò per il verso giusto e dopo altri anni di stenti il regista morì il 10 dicembre 1978. La sua riscoperta avvenne solo due anni più tardi quando Harry e Michael Medved crearono il premio satirico "Golden Turkey Awards", una versione in negativo degli Oscar, che premiò come peggior film "Plan 9 From Outer Space" e Ed Wood come peggior regista di sempre. Da li nacque la "riscoperta" delle opere del regista, tanto che Tim Burton colpito dalla storia dello sfortunato regista ne deciderà di raccontare la storia con il film biografico “Ed Wood”.

Parlando ora dei racconti in se bisogna dire che non sono il massimo che possa offrire il periodo, i racconti sono spesso a causa dello scarso numero di pagine a disposizione frettolosi e lacunosi nello sviluppo, ma come nei suoi film si nota una passione viva dello scrittore per quello che scrive. Uno stile sobrio ed elegante, nonostante le tematiche trattate siano spesso ancora oggi considerate di serie b (se non direttamente osteggiate da parte del pubblico), spesso trattando temi oggi delicatissimi come la sfera sessuale con una ironia pungente ma mai offensiva, anzi spesso dimostrando una maturità sull'argomento ancora oggi difficilmente raggiunta. Sopratutto nei colpi di scena finali in chiave comica (maggiormente in quei racconti dove le pratiche feticistiche ne fanno il cardine) e in alcuni racconti horror raggiunge vette di rara maestria.



Racconti come "Posizione del missionario impossibile" (una divertente rivisitazione del mito della regina bianca), "Pornostar" (storia divertente sul travestitismo) o Petti di pollastrella (riuscitissima storia horror a tema sessuale, con tanto di finale a sorpresa tragicomico) dimostrano le abilità di Ed Wood come scrittore. Certo bisogna comunque dire che spesso i suoi racconti cadono qualche volta nel banale o nel trito ma direi che è un piccolo prezzo da pagare per comprendere meglio la vita di un uomo sfortunatissimo.

4 commenti:

  1. Tornando un attimo ai suoi film...l'unico che ebbe un minimo di successo "commerciale", nel senso che venne proiettato in decine di drive in californiani, facendo anche confluire qualche dollaro nelle tasche del buon Wood fu "Bride of the Monster", dove si può apprezzare anche un discreto monologo dell'ex divo Lugosi, monologo -non a caso- omaggiato anche nel biopic burtoniano.

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    1. Non era a conoscenza di questo fatto. Quindi possiamo dire che almeno una volta Ed Wood non ha prodotto un flop totale.

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  2. Mi ha messo sempre tristezza la storia di questo regista, scoperta grazie al film con Depp.

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    1. È una evento che mette in luce il lato negativo del grande sogno americano, l'enorme massa di persone che nonostante credesse un sogno non è riuscita ad realizzarlo.

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