mercoledì 15 aprile 2020

Dellamorte Dellamore di Tiziano Sclavi - Recensione -



Questo periodo di quarantena sta offrendo un sacco di spunti interessanti. Da qualche giorno Tiziano Sclavi ha gratuitamente la possibilità di scaricare il suo romanzo "Dellamorte Dellamore" da tempo fuori stampa.

Un romanzo che mi ha stupito per la sua qualità narrative veramente notevoli. 

Francesco Dellamorte nel film ominimo
Francesco Dellamorte lavora come becchino nel cimitero della piccola cittadina di Buffalora. Un eroe stralunato e cinico, che combatte ogni notte i ritornanti. Infatti nel suo cimitero per qualche strano fenomeno entro sette giorni i neo morti risorgono dalla loro tombe e sorgono in una sorta di non-vita desiderosi di carne umana, ed è compito del nostro protagonista rimandarli nel mondo dei morti. L'unico a fargli compagnia è il ritardato Gnaghi (capace di esprimersi solo attraverso il termine "gna" e le sue sfumature). Nonostante il nostro protagonista sembri un eroe, in realtà un cinico e sociopatico antieroe che non disdegna di portarsi avanti nel lavoro uccidendo i propri compaesani con la stessa pistola con cui elimina gli zombi (che poi per qualche assurda logica non viene mai collegato a tali misfatti).

Il testo di Sclavi non è un vero e proprio romanzo di stampo classico nella sua struttura, ma è invece una sorta di copione di un film mentale del narratore. Un racconto dove l'assurdo e il nichilismo la fanno da padroni, dove tutto sembra senza scopo, in un affresco barocco e allo stesso tempo distruttivo di affascinante poesia. 

Francesco Dellamorte è un personaggio originale nella sua lenta devoluzione verso l'assurdo e la sua decadenza morale, che si riflette anche nella realtà che lo circonda. Costretto a rivivere la propria follia ogni giorno senza nessuna possibilità di cambiamento. Un incubo da cui è impossibile svegliarsi, anzi una determinata scena del romanzo mi ha fatto pensare che tutta la storia del romanzo non sia altro che il sogno (o l'incubo a seconda dei punti di vista) di un personaggio che non può o non vuole morire. Attaccato alla morte più alla vita, alla fine è condannato a cercare un amore (calore e vita) che sa già che non troverà.

La Morte in tutto il suo splendore
Gnaghi è un personaggio come già detto che nella sua semplicità rappresenta gli ultimi rimasugli di quella coscienza che il protagonista ha eliminato da se.

Una storia amara e allo stesso tempo comica, che ci mostra come l'assurdo si nasconda nelle piaghe apparentemente più normali e banali di una tranquilla cittadina di provincia

Da questo romanzo poi Sclavi prenderà spunto per realizzare il successivo Dylan Dog. Bisognare dire anche se i due personaggi sono molto diversi il loro canovaccio è molto simile (con compagno assurdo ed folle, degno compare del protagonista e una sorta di coscienza per il protagonista, lo stile citazionistico ecc).

    Chi lotta contro i mostri deve fare attenzione a non diventare lui stesso un mostro. E se tu riguarderai a lungo in un abisso, anche l'abisso vorrà guardare dentro di te. cit
Molto bello che ogni capitolo abbia la propria poesia a tema mortifero.

Il finale del film l'ho trovato molto più azzeccato e riuscito, ma anche quello del romanzo ha il suo perché. 

Alcuni personaggi come i conti o i genitori del protagonista sono veramente ben riusciti. 

Consiglio caldamente di recuperarlo. 

23 commenti:

  1. Davvero bellissimo, amo il modo di scrivere di Sclavi, e questo romanzo è forse il suo lavoro migliore ;-) Cheers

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    1. Visto il tuo parere positivo vedrò di recuperare anche altro di Sclavi. ;)

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  2. L'ho visto e non me la sono sentita di approfittarne, perché purtroppo ho spesso dei pregiudizi per gli autori di genere italiani ( mai letto DD, per esempio ), però mi hai fatto venire voglia, proverò a recuperarlo.

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    1. Hai ragione, purtroppo spesso gli editori nostrani hanno poca o nessuna cura degli autori italiani, spesso pubblicandoli come vengono proposti. Un peccato perché alcuni hanno delle buone idee.

      Ti consiglio di recuperarlo. È un romanzo molto interessante e particolare.

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  3. Ma da quanti secoli Italia 1 non trasmette più il film?
    Comunque, sì, devo recuperare questo romanzo... :)

    Moz-

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    1. ahimè credo che sia sepolto da un mucchio di polvere. Un peccato perché al netto di diversi difetti il film ha gli attori giusti (tra cui l'attore che ha ispirato poi le sembianze di Dylan Dog) e sa ricreare le atmosfere del romanzo.

      Lo consiglio caldamente come recupero.

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  4. Ottimo lavoro Silver, come sempre ������

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  5. Bravo, ora dovresti recensire pure il film!

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    1. Prima o poi ci sarà l'occasione, sopratutto perché il film lo ricordo abbastanza buono.

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    2. Talmente buono che Sclavi, per certi versi, lo ha preferito al suo stesso libro.
      Soprattutto Francesco che da quel impassibile, cinico, menefreghista, sociopatico, bastardo assassino è stato traformato in un uomo sulla trentina ma con la mente e il comportamento di un adolescente sognatore, romantico e a tratti ingenuo ed infantile (e forse anche per questo si sente molto vicino a Gnaghi).
      Indubbiamente più vicino all'indagatore dell'incubo omonimo che non al perfido becchino cartaceo, e in un certo senso l'ho preferisco anche io... credo che una persona provi più empatia per un anti-eroe fondalmentamente non crudele che non per un autentica carognaccia.

      P.S. Consiglio anche di recensire Nero (libro e film), Mostri, Film, Tre e Sogni di Sangue di Sclavi

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    3. Lo vidi ai tempi delle superiori spinto da una recensione abbastanza negativa in un video su youtube (quando il massimo della qualità era sui 480p per intenderci). L'unico elemento negativo che ricordo è una Anna Falchi si bellissima ma totalmente incapace di recitare.

      Grazie per i consigli, me li segno per un recupero futuro.

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    4. "Anna Falchi si bellissima ma totalmente incapace di recitare."

      E totalmente siliconata XD

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  6. Dellamorte l'ho incontrato la prima volta in Orrore Nero, il terzo speciale di Dylan Dog, dove c'erano alcune sequenze del libro, tra cui quella in cui si porta avanti col lavoro sparando ai compaesani.
    Ho visto il film che ero ancora al liceo, doveva essere il 2000 o 2001. Mi ricordo ancora molto bene la scena degli scout. Il libro invece non l'ho mai letto.

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    1. Ti consiglio di recuperarlo fino a quando sarà gratuitamente scaricabile dal sito perché una lettura a mio giudizio la merita.

      Prima o poi dovrò recuperare il film, di cui sento pareri decisamente contrastanti, ma che anch'io vidi ai tempi delle superiori e lo ricordo piacevole.

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  7. Ho visto il film ed è grandioso. Non sapevo che Sclavi avesse scritto il libro prima di ideare il fumetto.

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    1. Come già detto ho sentito pareri contrastanti sul film. A questo una visione è d'obbligo.

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  8. Mi ricordo quel fumetto, lo leggevamo sotto l'ombrellone sulla spiaggia, passandocelo di mano in mano.
    Era ipnotico. Come fu scadente il film. Io avevo l'abbonamento al mensile Ciak, ricordo che ci fu una stroncatura senza pietà.

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    1. Ma va la, va la, va la... poi cavoli, Ciak; proprio la fiera dell'affidabilità, eh!

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    2. Ho sentito molti giudizi negativi sul film, un vero peccato perché c'era l'attore giusto per il protagonista (che poi ha ispirato con le proprie sembianze Dylan Dog), il set ci stava alla grande. Io ricordo solo la pessima prestazione di Anna Falchi.

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    3. Tutti giudizi per lo più infondati e stimolati principalmente dalla pessima performance della Falchi (che comunque, a conti fatti, mi ricordavo persino peggio), francamente inazzeccata e del tutto fuori posto per un ruolo come quello di "Lei" che avrebbe richiesto molto più fascino e capacità recitativa. La Falchi rende meglio SOLO quando è doppiata, ma almeno le voglio riconoscere il fatto di tentare di essere il meno inespressiva possibile; purn non potendo contare su risultati eccezionali.
      Comunque, nonostante tutto, il film ha appunto una messinscena eccezionale, un atmosfera ben resa, una regia solida, numerose trovate, ironia intelligente, momenti di puro brivido, ottimi effetti speciali e protagonisti in parte e convincenti.

      Che poi, se lo paragoni a quella ciofeca del film su "Dylan Dog", è facile che acquisti ancora più punti; anche con la Falchi.

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    4. Mi sono sempre chiesto cosa abbiamo spinto gli yenkee a realizzare un film di cui palesemente non avevano capito nulla e sicuramente letto due numeri scarsi del fumetto. Volevano fare un sorta di Buffy in salsa maschile?

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    5. Questo è veramente un mistero! Che poi, non è solo brutto come film su Dylan Dog, ma anche come film in se è OSCENO!!! Stupido come pochi, una trama banale, trita e ritrita (licantropi contro vampiri, grande poterre da acquisire più qualche zombie buttato li a casaccio), senza capo ne cosa e per di più scritta e diretta male. I personaggi sono ridicoli, puerili, privi di fascino, non provi mai empatia per essi e tantomeno bucano lo schermo e riescono a farsi ricordare.
      Per quel che riguarda il comparto tecnico: regia non pervenuta, effetti speciali osceni, solita fotografia digitale/patinata anonima che costituisce il cinema moderno, idem per le inquadrature e il montaggio, azione spicciola da due soldi, splatter assente, mancanza di vera atmosfera e location povere e mai sfrtuttate a dovere (e si che New Orleans è davvero un posto suggestivo ricco di mistero; veramente adatto all'indagatore dell'incubo).
      Dopo averlo visto mi sono reso conto che i problemi riguardavano molto di più della mancanza di Groucho, il Magiolino bianco, il galeone e un Giuda Ballerino detto con nessuna convinzione e in momenti in cui non aveva senso di esserci... per dire, questi avrebbero toppato persino con "Dick Drago", che a memoria è conosciuto come il peggior clone editoriale dell'indagatore dell'incubo.

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