domenica 7 ottobre 2018

L'uomo che uccise Don Chisciotte di Terry Gilliam - Recensione -


Titolo originale: The Man Who Killed Don Quixote
Paese di produzione: Regno Unito, Spagna, Francia, Portogallo, Belgio
Anno: 2018
Durata: 132 min
Genere: avventura, fantastico, commedia
Regia: Terry Gilliam
Sceneggiatura: Tony Grisoni, Terry Gilliam

Film dalla produzione travagliata come pochi (ben otto tentativi di realizzazione da parte del regista nell'arco di quasi vent'anni) e rimasto per anni in development hell nonostante la nota testardaggine del regista nel portare a termine i suoi progetti. Un lungo tira e molla che si è concluso solo il 27 febbraio 2017. Il risultato è un film riesce a coniugare perfettamente i personaggi del romanzo di Cervantes e la visione poetica del regista, anche se non sempre in modo perfetto.

La trama vede un giovane regista di successo ma schiacciato dal establishment del mondo cinematografico, arrivando al punto di perdere totalmente interesse per la realizzazione del film. Dopo un ritrovamento fortunato di un suo vecchio progetto giovanile decide di visitare i luoghi dove da giovane sognatore aveva girato il proprio quel film, finendo per rimanere poi incatenato nelle follie di un vecchio calzolaio che anni prima aveva impersonato i panni di Don Chisciotte nel suo film ed ora è convito di esserlo veramente. Parte quindi un viaggio epico dove il bizzarro, la razionalità e le allucinazioni si mischiano in modo incredibile.


Credo che Gilliam si sia rivisto moltissimo nel personaggio di Toby, un regista con tanti sogni e progetti ma schiacciato da un mondo cinematografico cinico e pragmatico con lo vuole usare solo per fare soldi, con un sogno che non riesce a dimenticare (le scene del progetto giovanile girate in bianco e nero mi hanno ricordato molto l'altrettanto travagliato progetto di Orson Welles nel girare un film su Don Quixote). Figura impersonata magnificamente da Adam Driver, che tolti i panni ingombranti da Sith, si dimostra un attore veramente capace e versatile. I sogni come impara toby possono però essere anche estremamente distruttivi come scopre una volta tornato nelle terre dove aveva girato il suo progetto, un villaggio dove aveva lasciato grandi speranze in molti degli abitanti, ma che poi chiuso il progetto si sono scontrati e annichiliti nella grigia realtà di tutti i giorni.  

A fare da contraltare al vuoto arriva la figura del Don Chisciotte di Gilliam (impersonato da un ottimo Jonathan Pryce), un idealista e romantico incallito, forse veramente un calzolaio pazzo o semplicemente un uomo ormai così attaccato al proprio sogno al punto da sacrificare tutto per esso, e che converte a un passo alla volta Toby, coinvolgendolo nelle sue avventure sempre più assurde e dove il confine tra il reale e l'onirico si fa sempre più sfumato. Una serie di avventure che mostrano il meglio che Gilliam può offrire: combattimenti con cavalieri che indossano pezzi di cd e lanciano scaricare elettrice (che omaggia sia il cavaliere degli specchi del romanzo ma anche l'eterna lotta del regista contro gli effetti speciali), terribili giganti, oro, castelli incantati e dolci donzelle. 

Anche visivamente il film si dimostra veramente poetico, con questo amalgama tra deserto western, immondizia moderna e castelli dal fascino intramontabile che affascina.

Il punto più bello è sicuramente il finale dove il vecchio Don Chisciotte alla sua morte lascia in eredità il suo sogno a Toby, che diventa il nuovo Don Chisciotte. Indicando che fino a quando ci saranno sognatori/romantici gli eroi non moriranno mai veramente, ma che torneranno sempre in qualche nuova forma (cosa che mi ricorda un po' il finale dell'ultima serie di Lupin). Oltre che indicare che ogni volta che la storia viene rinarrata qualcosa del vecchio muore per poi rinascere in una nuova forma (a indicare le infinite riscritture della sceneggiatura).

Certo non è un film perfetto, il ruolo della figura del gittano non è chiarissimo e alcune scene non collegano perfettamente al girato, però è un film che mi ha emozionato tantissimo e mi sono rivisto molto nel Don Chisciotte di Gilliam. Quindi per me è un film da vedere assolutamente. 

16 commenti:

  1. Tra quelli che voglio vedere assolutamente!

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    1. Benvenuto nel mio blog!

      È un bellissimo film, un inno al romanticismo e al gusto per l'avventura.

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  2. L'ho amato moltissimo, più di quanto mi sarei aspettato, i difetti ci sono, ma mi sembra pure normale dopo 25 anni di travagliata produzione, ma è davvero un gran film, sono felice che ti sia piaciuto ;-) Cheers

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    1. Io mi sono rivisto molto nel vecchio Don Chisciotte. Sui difetti sono d'accordo con te. Grazie per essere passato, ci contavo.

      P.S. Per te la figura del gitano che compare più volte nel film a cosa vorrebbe andare a parare nell'ottica del film?

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    2. Dimostrare che Gilliam ha saputo trovare un sosia di Piero Pelù spagnolo :-D Cheers!

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  3. Per me non è un gran film, ma ha i suoi momenti. Sempre meglio di Tideland, che per me resta la pellicola meno gradevole di Gilliam.

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    1. Non ho visto Tideland quindi non posso esprimermi in merito. Su Don Chisciotte posso tranquillamente dire che non è il capolavoro di Gilliam ma l'ho apprezzato molto.

      P.S. Grazie per essere passato.

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    1. Sono d'accordo. Credo che ogni persona che non ha smesso di sognare si rivedrà molto nei personaggi del film.

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  5. Anche io voglio vederlo assolutamente. Sicuramente autobiografico, viste anche le vicissitudini. Don Chisciotte siamo tutti, contro i mulini a vento: facilissimo che ci siano metafore.
    Bello il fatto che gli eroi non muoiono mai... :)

    Moz-

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    1. Sono d'accordo, chi non ha smesso di sognare nel film è apparentemente sano ma dentro di se ha solo il vuoto, chi sogna invece anche se muore può sempre incarnarsi in nuovo eroe.

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  6. Un giorno lo guarderò, ma non è oggi quel giorno...

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    1. Guardarlo al cinema ha i suoi vantaggi, ma anche sul divano di casa non è male. Comunque credo che ti piacerà un sacco.

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  7. Grazie per lo spoiler finale! 😝
    Fichissima 'sta cosa, sia la scena che la tua osservazione:
    "combattimenti con cavalieri che indossano pezzi di cd e lanciano scaricare elettrice (che omaggia sia il cavaliere degli specchi del romanzo ma anche l'eterna lotta del regista contro gli effetti speciali)

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    1. Il personaggio muore anche nel romanzo, quindi non pesavo che fosse uno spoiler vero e proprio...

      È uno dei punti più belli del film, lo si può anche leggere come uno scontro tra la realtà e il sogno.

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    2. Non è proprio uno spoiler, è come dire che nella trasposizione cinetatografica di Romeo e Giulietta i protagonisti muoiono... però dato che si trattava dell'attore che interpretava il personaggio, magari lui poteva salvarsi, anche se è un vecchietto.
      Magari poi sarebbe stato più spoiler se fosse rimasto in vita e tu lo avessi rivelato.
      Lasciamo perdere 😆

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