Era da un po' di tempo che volevo parlare della bella iniziativa promossa da Elara edizioni (ormai arrivata al 17° volume) volta a riportare in Italia dopo una lungo periodo di vuoto questa prestigiosa rivista americana. Idea veramente coraggiosa considerando quanto sia difficile oggi portare in edicola una proposta di fantastico e fantascienza (e non solo), che qui da noi non gode di particolare diffusione, sopratutto se come in questo caso di alta qualità ma lontana dai gusti mainstream del pubblico.
Illustrazione di yintion J |
L'edizione Elara offre un piccolo campionario dell'ampia produzione di F&SF, proponendo sia opera più recenti in linea temporale che racconti di grandi firme del passato. Tutte le opere proposte saranno legate da un tema comune, che cambierà da volume a volume. Quello che più mi ha colpito positivamente della proposta (oltre ovviamente alla alta qualità) è la difficoltà di dare un genere preciso alle storie, si tratta spesso di storie che presentano elementi sviluppati in un determinato genere ma che poi sono stati esplorati in diverse forme in altri tipi di racconti. Il prezzo è abbastanza contenuto (5.90€) e la qualità della carta è abbastanza decente.
Sono presenti le seguenti storie:
"La finestra del tempo" di Richard Matheson: Un ottuagenario ha la possibilità di tornare indietro nel tempo ed incontrare il suo io più giovane. Una storia che esplorare i limiti del viaggio del tempo e la possibilità di modificare il nostro destino. Un bel racconto sulla nostalgia e sulle decisioni prese e le loro conseguenze.
Illustrazione di Zeen Chin |
"New York Vignette" di Theodore Sturgeon: Uno scrittore ha il famoso "blocco". Una passeggiata e uno strano incontro forniranno forse la possibilità di scrivere finalmente un bel racconto. Testo molto bello sulla felicità nelle piccole cose di tutti giorni che rischiamo di perdere per la nostra distrazione.
"L'offerta" di Ray Bradbury: Cosa fareste se in punto di morte il Tristo Mietitore vi offrisse dietro un congruo pagamento un po' di tempo in più su questa terra? Opera di Bradbury carina ma non eccezionale.
"Plumage from Pegasus: Il perfetto lettore" di Paul Di Filippo: Autore che adoro e che vale da solo il prezzo di copertina, visto la sua capacità di inserire in poche pagine interessanti riflessioni su vari aspetti della nostra vita. In questo racconto cosa accadrebbe se in futuro prossimo inventassimo una macchina capace di leggere i nostri racconti e giudicarli con freddo occhio critico? Saremmo capaci di accettare le critiche, per quanto dure e pesanti, o preferiremmo impostare la macchina su "compagno di bevute"?
"Quattro chiacchiere con Anubi" di Harlan Ellison: Una coppia di archeologici scavezzacollo entrano dentro una misteriosa opera egizia e scoprono al suo interno il dio Anubi, il quale veglia sul più pericoloso segreto del mondo. Un piacevole racconto che mischia sapientemente Lovecraft con un racconto di avventura alla H. Rider Haggard, peccato per il numero esiguo di pagine.
Robot Monster (1953) |
"Orgoglio e Prometeo" di John Kessel: Una storia che vorrebbe mescolare le atmosfere e i personaggi di "Orgoglio e Pregiudizio" di Jane Austen a quelli di "Frankestein' di Mary Shelley". Idea interessante ma che dopo poche righe cade nella noia più totale.
"Tutte le trappole della Terra" di Clifford D. Simak: Un robot domestico, rimasto al servizio di una grande famiglia per seicento anni, si ritrova ad non avere più uno scopo, quando l'ultimo erede di questa casata viene a mancare senza avere figli. Una struggente storia di una grande firma del panorama fantascientifico, per certi versi mi ha ricordato il film "L'uomo bicentenario". Da leggere assolutamente.
L'edizione italiana è arrivata ormai al 17 volumetto, però è da un anno che non esce più. L'Elara aveva annunciato di avere pronti altri due numeri da far uscire nei primi tre mesi di quest'anno.
RispondiEliminaNon se ne è fatta ancora niente, però l'Elara ha ritmi propri. Quindi non ho perso del tutto la speranza.
Hai ragione.
EliminaCredo che il problema di Elara sia affine a molte piccole case editrici, basta che un membro dello staff si renda indisponibile per più di tre giorni per mandare all'aria l'intera tabella di marcia. Anche se sul fattore social e di news sui work in progress devono impegnarsi molto di più, sopratutto per il rispetto che dovrebbero portare verso i loro acquirenti.
Alcuni racconti li vorrei recuperare, specie quello di Bradbury e Matheson, ma anche Sturgeon che ho iniziato a scoprire pochi mesi fa.
RispondiEliminaIl racconto di Sturgeon è sicuramente il migliore dei tre a mio giudizio, ma anche Bradbury e Matheson non sono da buttare.
EliminaNon tutto è nelle mie corde, son sincero; altro è sicuramente da recuperare.
RispondiEliminaPeccato comunque per la questione sollevata da Nick.
Moz-
Ci sta, il bello di questo tipo di pubblicazioni è che ti spinge a leggere racconti e generi che altrimenti non saresti interessato ad esplorare.
EliminaVero, paradossalmente rischiano più le piccole editrici che le grandi big del settore.