martedì 8 maggio 2018

The secret of Kells - Recensione -


Paese di produzione: Francia, Belgio, Irlanda
Anno: 2009
Durata: 75 min
Genere: animazione
Regia: Tomm Moore, Nora Twomey (co-regista)
Soggetto: Tomm Moore
Sceneggiatura: Fabrice Ziolkowski

Qualche tempo fa ho scoperto per caso il bellissimo film animato La canzone del Mare, che mi aveva colpito particolarmente per le sue suggestive atmosfere tratte dal folklore dell'Isola di smeraldo. Quindi mi sono messo a spulciare tra le voci di Wikipedia è ho scoperto che Tomm Moore (il regista del film) aveva diretto questo precedente film e la mia curiosità è salita così tanto che non potevo fare altro che recuperare il film.

Brendan e Aisling
La storia è ambientata nell'Irlanda del IX secolo, le continue razzie vichinghe hanno instaurato in clima di paura nell'isola. Nell'abbazia fortificata di Kells, vive Brendan un ragazzo di dodici anni assieme a suo zio Cellach, Abate di grande ingenio ma schiavo della paura che lo ho costretto a costruire delle gigantesche mura con cui spera di fermare i temibili vichinghi. L'arrivo di Fratello Aidan fa scoprire a Brendan la bellezza dell'arte e potenza della sua creatività attraverso le pagine dello straordinario ma incompleto libro di Kells (libro realmente esistente). Il sogno del ragazzo diventa quello di completare il libro, ma per farlo il ragazzo dovrà intraprendere un lungo viaggio di formazione che lo porterà a confrontarsi con le sue peggiori paure; ad aiutarlo ci sarà una bellissima ragazza di nome Aislings dotata di poteri magici.

Il gioco di illusioni del film
Quello che ho apprezzato nel film sono gli sfondi, delle vere e proprie opere d'arte che con i loro ghirigori  e colori accessi ricordano molto le illustrazioni dei monaci amanuensi nei loro libri, con gli stessi personaggi del film che sembrano perdere la loro profondità per diventare bidimensionali. Tanto che spesso i personaggi diventano il punto di riferimento per comprendere dove sia il pavimento, che altrimenti per il gioco di illusione delle immagini è spesso impossibile da decifrare. Interessante il fatto che spesso il film divida l'inquadratura in diverse sezioni come si trattasse di un fumetto in movimento. 

La scena più bella del film
Molto bello il rapporto di amicizia che si instaura tra il ragazzo e la ragazza fatata Aisling (che ha la capacità di trasformarsi e di cambiare in spirito gli animali), ambedue legati dal tragico destino di essere orfani. Sopratutto Brendam avrà grazie alla guida della fata la capacità di superare le sue paure verso "l'esterno" e scoprire le magie della natura e della fantasia. Simbolo di questo rapporto è la bellissima scena dove la ragazza dice il suo nome solo dopo che il ragazzo apre i suoi occhi e scopre il meraviglio paesaggio che lo circonda. Il loro rapporto di amicizia preverrà al presunto sacrificio della ragazza per permettere al ragazzo di ottenere l'Occhio di Crom, visto che i due si riconteranno molti anni dopo.  

Anche qui c'è una interessante scelta dei nomi.  Aisling significa per esempio "sogno" o "visione" e considerato il ruolo del personaggio nel film mi sembra una scelta molto azzeccata.

Il film non manca di dare anche interessanti spunti di riflessione come: le mure costruite dallo zio Cellach, che non sono altro che le mura interiori che lo stesso abate si è costruito per sfuggire al dolore e alla paura; Crom Cruach e i vichinghi sono simboli della distruzione cieca e fine a se stessa, della barbarie che vede solo nel denaro l'unico simbolo di valore; Il libro di Kelles simbolo della conoscenze e espressione della scrittura/immaginazione (si vede spesso nel film che allo spogliare le pagine escano fuori tanti piccoli disegni), visto non solo come simbolo religioso ma come strumento di conoscenza capace di abbattere le tenebre della mente e molti altri. 

Il difetto principale del film è quello di un ritmo fin troppo serrato per una storia che avrebbe bisogno di più tempo per elaborare al meglio i suoi concetti e finisce invece per mettere troppi elementi in una sceneggiatura altrimenti molto interessante. Sopratutto il finale soffre di una conclusione troppo veloce e brusca, quasi da rovinare in parte quanto era stato precedentemente mostrato. 

Il piccolo cameo di Aisling nel film
La canzone del Mare 
Piccola curiosità: Aisling farà un piccolo cameo nel film successivo La canzone del Mare, ambientato nella stessa terra ma molti secoli più tardi. 

C'è anche la presenza tra i vari personaggi di un monaco italiano, ovviamente munito di folti baffi a manubrio e parlantina esagerata. 

In definitiva se avete apprezzato la successiva opera di Tomm Moore non ne rimarrete delusi, anche perché molti elementi abbozzati in The secret of Kells si ritrovano meglio realizzatati in La canzone del Mare (per esempio il rapporto tra i Ben e sua sorellina Saoirse ricorda molto quello tra Brendan e Aisling). Non mancano poi degli interessanti cenni alla mitologia precristiana irlandese. Anche chi si avvicinasse per la prima volta non ne rimarrebbe sicuramente deluso, visto la buona regia e i profondi concetti espressi nel film che ne rendono la visione adatta anche a un pubblico adulto. 

7 commenti:

  1. Ma è stupendo: disegni, sfondi, prospettive assude.
    Non conoscevo minimamente l'opera. Ora voglio recuperarla assolutamente!! :D
    Ottima scoperta!!

    Moz-

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    1. Thanks! Merita moltissimo. Come sempre per prodotti meritevoli una localizzazione italiana latita.

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  2. Nonostante non sia affine ai miei gusti, hai catturato il mio interesse!
    Non so quanto potrei apprezzare lo schermo divisi in 4, a mo' di fumetto come dici tu, penso che mi troverei a mettere in pausa di continuo o a riguardare più volte quelle scene.

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    1. Emanuele Di Giuseppe Benvenuto! Mi fa piacere che il film abbia catturato il tuo interesse.

      Tutto il film è una poesia visiva, ma quelle scene stile "fumetto" sono davvero particolari e interessanti.

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    2. Se mi dici "poesia visiva" allora lo recupero!
      E grazie del benvenuto 😉

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  3. Ora dovresti guardare (ed eventualmente recensire) Wolfwalkers - il popolo dei lupi, l'ultimo film di Tomm Moore, sempre svolto in Irlanda ed interamente basato sul suo folclore e tradizioni.
    "C'è anche la presenza tra i vari personaggi di un monaco italiano, ovviamente munito di folti baffi a manubrio e parlantina esagerata."
    Si... effettivamente una brutta caduta di stile facilmente evitabile, visto e considerato il tipo di film, così come era meglio evitare gli anacronistici frati cinese e negrone, veramente pacchiani ed hollywoodiani da dare la nausea.

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    1. Ho visto qualche video su internet, sembra veramente molto bello. Appena possibile gli darò un visione.

      Sì, diciamo che si tratta di una piccola caduta di stile del film (ma neanche noi scherziamo su questo tema). Sulla possibilità di monaci di origine africana o orientale, non ho mezzi per esprimermi con certezza (visto che le nostri fonti sono molto limitate), ma se consideriamo che la Spagna era nell VIII secolo d.c. in mano araba forse era possibile trovare un convertito in Irlanda... anche se ho molti dubbi.

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