venerdì 16 marzo 2018

Gatta Cenerentola - Recensione -


Paese di produzione: Italia
Anno: 2017
Durata: 86 min
Genere: animazione, fantascienza
Regia: Alessandro Rak, Ivan Cappiello, Marino Guarnieri, Dario Sansone
Soggetto: Ivan Cappiello, Marco Galli

L'arte della Felicità nonostante lo stile di animazione e alcuni passaggi del film non mi avessero pienamente convinto, mi aveva stregato per una trama complessa e ricercata, una ambientazione napoletana ricreata perfettamente per stile e colore degli abitanti. Una sorta di canto dolceamaro delle speranze umane (e italiane in particolare). Quindi era quasi obbligatorio vedere questo nuovo progetto dello studio Mad Entertainment. Una storia che sa rilanciare in chiave moderna la fiaba di Gatta Cenerentola di Giambattista Basile.

Vittorio Basile è un ricco armatore e scienziato napoletano, che vuole dare alla sua amata città un grande polo tecnologico e delle memoria, punto centrale del suo progetto è la gigantesca nave tecnologicamente avanzata chiamata Megaride. Una nave capace di immagazzinare sotto-forma di ologrammi i ricordi delle persone dal momento in cui vi mettono piede. Come nella fiaba Vittorio per non lasciare la figlia Mia senza la figura materna decide di sposare Angelica, donna con già cinque figlie e un figlio maschio (che però si comporta fin da piccolo come una femmina). Dietro al matrimonio c'è la figura diabolica ma dalla voce d'angelo di Salvatore Lo Giusto detto 'O Re, amante di Angelica, che ha organizzato il tutto per impossessarsi della concessione uccidendo Vittorio appena dopo il matrimonio. Mia a causa dell'omicidio del padre perde la voce per lo Shock e viene lasciata sotto la tutela della matrigna, visto che solo lei potrà al compimento dei diciotto anni lasciare la concessione a 'O Re. La ragazza è quindi è costretta per i successivi quindici anni a fare una vita dura e difficile come sguattera della matrigna e delle sue figlie, che per dispetto la soprannominano Gatta Cenerentola per la sua abitudine di nascondersi nei condotti della nave come un gatto. Il bel progetto di Basile a causa dell'incuria e dell'ignoranza va alla malora e la nave è ormai ridotta a un rottame, diventata per volontà di Angelica uno squallido night club con annesso bordello.



La protagonista Gatta Cenerentola
Gatta Cenerentola è a mio giudizio una bellissima fiaba oscura. In una Napoli immersa in una atmosfera depressa e senza tempo, costantemente in contraddizione con se stessa e dove il male sembra essere il bene e viceversa. Uno stile adulto e poco avvezzo a sottili metafore. Una pellicola che straordinariamente per il cinema animato italiano sembra slegarsi dal suo ruolo di pellicola rivolta prettamente ai bambini per guardare agli adulti e sopratutto strizzare l'occhio alla fantascienza (credo che questo sia uno dei primi, forse il primo film animato italiano in cui la fantascienza abbia un ruolo predonominante). Con una tecnologia vista come utile e positiva per lo sviluppo della persona e come ostacolo e problema (in molte scene sembra che la nave nonostante il suo decadimento cerchi ancora di dare una mano ai vari personaggi a trovare trovare la loro strada, come se fosse dotata di una coscienza propria). Una storia che ricalca bene le atmosfere de "il cunto dei cunti".

Racconto che sfrutta ottimamente un'atmosfera decadente alla Blade Runner, con un pizzico di Ghost in the Shell che non guasta mai, con un nave avanzatissima ma costretta all'immobilismo dalle pesanti catene dei ricordi (che sembra colpire allo stesso modo anche tutti i suoi tristi abitanti), mentre tutto intorno ad essa la vita e le passioni voluttuose e criminali scorrono velocissimi (quasi con un ritmo ansiogeno). In una Napoli costantemente in bilico tra rinascita e definitiva caduta.

"La nave ci osserva, ci registra, ci elabora, ci rimette in scena"

Il tema centrale del film è il ricordo (rappresentatati come una sorta di attori in un'opera teatrale dagli ologrammi nella nave), visto come mattone per la creazione del futuro, ma anche come maledizione per chi non riesce a convivere con le proprie azioni. Un futuro che può essere sia positivo che negativo, dove la scelta dipende dalla volontà delle persone (basti pensare al polo della scienza di Napoli recentemente distrutto e solo da poco è iniziato il processo di ricostruzione). Tra l'armatore sognatore che vuole un futuro migliore per la propria città e la cinica visione pessimista del gangster che vuole che la città sia solo una "monezza" (una visione che potrebbe applicarsi benissimo a qualsiasi città italiana o perfino il paese intero).

Il punto forte del film è sicuramente una riuscita caratterizzazione dei personaggi, tutti ben calati nei ruoli, spesso grazie a un singolo riuscitissimo passaggio (come per le sorellastre di Mia). Dotati di una complessità caratteriale davvero inaspettata. Forse il personaggio meno riuscito di tutti è la stessa protagonista Mia, ma non è una mancanza non così grave.

Salvatore Lo Giusto detto 'O Re
Bellissimi i disegni (anche se lo stile particolare potrebbe non piacere a tutti alla prima occhiata), in uno stile decisamente realistico ma allo stesso tempo grazie ai colori cupi e slavati molto fumettistico. Con questa cenere o sporcizia che cade continuamente dal cielo di Napoli carica di significati e visioni apocalittiche o di rinascita dal fuoco purificatore a seconda del proprio punto di vista. Il tutto condito da un stile retrò anni 30 azzeccatissimo per la storia trattata.

Un plauso va alle musiche del film tutte perfettamente inserite nel contesto del film e che riescono a ricreare quella atmosfera prettamente neomelodiche napoletane, non senza disegnare riuscite variazioni musicali. Sopratutto la canzone 'Na Bella vita (Ilaria Graziano, Francesco Di Bella) riesce con il suo testo a dare brividi di profonda tristezza.

In definitiva Gatta Cenerentola è la speranza incarnata che l'animazione italiana possa finalmente tornare alla ribalta. Un film bellissimo e appassionante come una canzone napoletana, che sa conquistare al primo sguardo lo spettatore.

6 commenti:

  1. Ma sai che io solo ora leggo qualcosa riguardo questo titolo?
    Cioè, l'ho sempre snobbato proprio perché, sin dal titolo, mi sembrava una... napoletanata disneytarocca: GIURO! Hai presente Opopomoz (che palle che abbia Moz nel titolo) o Totò Sapore... XD
    E scopro che la storia è ambientata a Napoli! LOL
    Certo, Napoli con Blade Runner e GitS mi suona stranissimo... ma se è come dici, ben venga!

    opopoMoz-

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    1. Mi fa molto piacere :)

      Non ti preoccupare qui siamo a un livello qualitativamente superiore (e di molto) a quelle due pellicole. Poi abbiamo pure un femminiello nel film, quindi Studio Mad 1 Disney con Elza 0.

      Verissimo, ma nel film la cosa ci sta tantissimo (sembra un film gangster che incontra Fellini che cita Blade Runner e GitS).

      P.S. Comunque nessuno potrà spodestare dal marcio trono del disneytarocco "Aida degli Alberi".

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    2. Guarda, in Italia abbiamo fatto due taroccate che cinesi levatevi: una è quella che citi tu, l'altra è Winx, almeno all'inizio, che sembrava una cosa terribile di sottosottosottomarca.

      Moz-

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    3. Dici questo perché probabilmente non conosci i film della nostrana Mondo Tv (risata malvagia). Azienda che ha prodotto i più pezzenti cartoon italici in associazione con i peggiori studio di animazione nord coreani, il tutto sotto la stella maestra della pezzenteria e del tarocco Disney.

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  2. Bella questa versione,tra i nomi citati scopro alcuni diplomati della Scuola del Fumetto di Napoli come Ivan Cappiello. Sono contento di vedere che hanno raggiunto dei risultati.
    Bello anche vedere come la più antica versione di Cenerentola raggiunga così i gusti dei millenials. ;)

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    1. Sono d'accordo, anche se è un adattamento molto libero della fiaba di Basile.

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