mercoledì 6 dicembre 2017

Assassinio sull'Orient Express (2017) - Recensione -


Anno: 2017
Durata: 114 min
Genere: giallo
Regia: Kenneth Branagh
Soggetto: Assassinio sull'Orient Express di Agatha Christie
Sceneggiatura: Michael Green

Istanbul, 1934. Hercule Poirot, dopo l'ennesimo caso risolto si concede un breve periodo di riposo sul famoso Orient Express. Sarà proprio su questo treno, anche grazie a una valanga, che si commetterà un misterioso omicidio. Ovviamente tocca a Poirot risolvere il caso prima che i soccorsi arrivino a liberare il treno.

Il cast del film
"Assassinio sull'Orient Express" è forse l'opera più famosa della regina del giallo Agatha Christie assieme a "Dieci piccoli indiani". Quindi è logico che questo film si si faccia carico di forti aspettative da parte del pubblico e dei critici, curiosi di vedere come Kenneth Branagh userà questo cast stellare (in cui interpreta il detective belga) per raccontare la storia del romanzo (che sarà forse prerogativa del genere giallo, ma si fa sempre fatica a ricordare. Rendendo forse il lavoro del regista su questo punto più facile). Meno comprensibili a mio giudizio invece le aspre critiche negative date a questo film reo per molti di essere di molto inferiore al film omonimo del 74 (anch'esso dotato di un cast eccezionale.), cosa a mio personale pensiero ridicole e fuorvianti visto che non si tratta chiaramente di un remake ma di due film diversi tratti dallo stesso racconto.


Dopo questa piccola digressione passiamo a parlare del film:

Kenneth Branagh fa un buon lavoro su Poirot (anche se personalmente continuo a preferire lo stile di David Suchet), dandoli quel giusto mix di genio e nevrosi,  leggermente guastato dalla volontà di renderlo più umano appioppandoli un'amore perduto e alcune scene action che lo vedono protagonista che cozzano un po' troppo con il personaggio pensato dalla Christie (sovrappeso, indolente e leggermente rupofobico per lanciarsi in tali imprese). Mi è piaciuto molto l'idea di un detective ormai stanco del proprio mestiere, talmente sconfortato da dividere l'operato dell'uomo nettamente  tra il bene e il male. Sarà proprio lo sconvolgente finale a dargli la scossa per comprendere che spesso non esiste solo un bene puro e male negativo, ma un'infinita zona grigia.

Kenneth Branagh e i suoi sontuosi baffi
nei panni di Hercule Poirot
Il resto del cast purtroppo vive di luce riflessa del detective Poirot e solo in pochi casi riescono ad emergere in qualche scena come Willem Dafoe, Michelle Pfeiffer e un piacevole sorpresa come Johnny Depp nel ruolo del viscido cattivo Ratchett. Si tratta di uno dei difetti principali del film, infatti la voglia di essere costantemente al centro del palcoscenico di Branagh, non permette quel crescendo di suspense e dramma che si lega a doppio filo ai passeggeri del treno e ai misteri che si celano dietro alle loro esistenze. Cosa che porta il film ad essere farraginoso e lento in molti punti essenziali; rendendo impossibile quella dolorosa comprensione delle motivazioni legate all'omicidio.

Azzeccatissima invece la scena finale dove i passeggeri del treno vengono riuniti in una sorta di giuria e assistono alla soluzione del caso da parte di Poirot, che forse per la prima volta si trova con un dubbio morale difficile da scogliere.

La ambientazioni sono molto belle, sopratutto quelle esterne, anche se spesso rovinate da una cgi troppo invadente. Il problema è che il film si concentra troppo sull'aspetto esteriore e si dimentica di dare il giusto spazio agli interni, mandando a gambe all'aria quel senso di claustrofobia che solo un treno pieno di sconosciuti potenzialmente assassini può dare.

Assassinio sull'Orient Express è un film che regala due ore di cinema piacevoli e divertenti; a patto naturalmente di lasciare a casa inutili paragoni con film più anzianotti. Peccato che il film non sfrutti mai al massimo tutte le potenzialità a disposizione.

14 commenti:

  1. Temevo un prodottino patinato, cosa che in effetti è, se riuscirò a superare il mio odio per Johnny Depp, proverò a dargli una possibilità, per ora mi faccio bastare questo tuo ottimo post ;-) Cheers!

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    1. Depp per fortuna compare pochissimo nel film. Devo dire che nell'interpretare un ruolo lontano anni luce dal suo abituale compito di saltimbanco per famiglie ha fatto una prestazione tutto sommato dignitosa (anche perché io nella vita reale ce lo vedo Johnny Depp a comportarsi in quel modo).

      Grazie mille ;)

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    2. Sono dell'idea che appena lo guarderà nella sua recensione ricapiteranno nel suo mirino Ridley Scott e Michael Green...visto vhe ritornano dopo i fasti di Covenant e Blade Runner (2049). Prenoto già il commento per quella tematica sulla Bara Volante...

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  2. Forse, e dico forse, lo han fatto apposta a non rendere troppo claustrofobico il tutto.
    Ho visto solo il trailer e già da lì le inquadrature mi sembravano molto molto spaziose...

    Moz-

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    1. Il problema è che in un film giallo come questo la cluastrofobia ha un ruolo importante, senza il film diventa un blando thriller con aggiunta di spiegone finale.

      Una cosa che mi è piaciuta è che i vari trailer danno indizi per scoprire l'assassino (che ovviamente se hai letto il libro non ti servono a nulla ma vabbé).

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  3. A me è risultato accattivante sin dal trailer, con quella promozione in stile The Hateful Eight di Tarantino, tanto che Poirot sembra ricordare il John Ruth di Kurt Russell con quei baffoni!

    Sicuramente al classico di Lumet non ci arriva, ma prima o poi lo guarderò...bella recensione!

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    1. I baffi di Kenneth Branagh sono fantastici! Avrei voluto che almeno 5 minuti di film fossero dedicati a Poirot che si lisciava i baffi (Più baffi e meno uova!)

      Onestamente durante la visione di un film preferisco dimenticare temporaneamente ogni collegamento mnemonico con il libro o film precedenti (questa volta mi va di lusso perché il film di Lumet non l'ho mai visto). Altrimenti non riesco a gustarmi al meglio il film.

      Grazie :)

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    2. visto oggi, alla fine mi è piaciuto. Nonostante tre scene (fuga, accoltellamento, colpo di pistola) che sono state scritte apposta per aumentare il ritmo narrativo per un pubblico più moderno, la rivisitazione di Poirot da parte di Branagh è promossa. il cast regge bene, ma in particolare spicca Michelle. Branagh ritaglia molto più spazio per lui (in un modo molto personale ed anche interessante) peccato per il poco spazio riservato agli altri. Mi è piaciuto il piano sequenza prima della partenza del treno e la ripresa God Eye riservata per la fase dell'omicidio. Una regia meno claustrofobica e più aperta. Nonostante certi limiti, il prezzo del biglietto se lo guadagna!

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  4. Confermi la mia impressione, sembra un film piacevole... ora anche io devo solo superare qualche idiosincrasia recente per Johnny Depp!

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    1. Se il problema grosso è Depp stai tranquillo. Compare pochissimo su schermo e per quel poco che si vede non fa rimpiangere nulla.

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  5. Nel mio caso il mio maggiore dubbio riguarda la voce che il doppiaggio italiota ha assegnato a Poirot,non c'è nulla di francofono nella voce del personaggio. Sembra piuttosto un mix (molto disturbante peraltro) tra l'inglese e il russo come lo potrebbe parlare un robot ubriaco.

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    1. Su questo di ti do ragione, è una strana scelta considerando che il personaggio nasce con l'accento francofono. Bisognerebbe vedere se anche in inglese ha perso il suo caratteristico accento (purtroppo il mio inglese è troppo elementare per questo compito).

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  6. A me invece la perdita di claustrofobia non è dispiaciuta e la CGI l'ho trovata sopportabile. Meglio paesaggi e treni in corsa che i primi piani costanti del baffutissimo Poirot! XD

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