lunedì 27 novembre 2017

Solomon Kane: Fenomeni osservabili di Paul DI Filippo - Recensione -


Nella Nuova Inghilterra la guerra contro le selvagge tribù indiane è più aspra che mai e nessuna delle due parti risparmia orrori e dolore all'altra. Il capo indiano Metacomet, noto anche con il nome cristiano di Re Filippo, ha scatenato le forze occulte che si celano sulla terra, cosa che gli ha permesso di ribaltare la situazione. I coloni ormai alle strette chiamano al loro soccorso un campione puritano, che tutti i fan di Robert E. Howard conoscono sicuramente, stiamo parlando di Solomon Kane forse il personaggio più complesso psicologicamente dello scrittore texano. Come giovane assistente Solomon si troverà il giovanissimo Cotton Mather, futuro ispiratore dei processi di Salem.
Paul Di Filippo è un autore che mi piace tantissimo, i suoi racconti fantascienza sono qualcosa di unico, un mix ben riuscito di assurdo, comicità e fantastico con una riflessione di fondo sempre azzeccatissima che mi conquista ogni volta che leggo qualcosa uscito dalla sua mente. Amando alla follia i personaggi di Robert E. Howard potevo perdermi questo pastiche che unisce le due cose? Ovviamente no, anche se alla fine il mio giudizio negativo se abbattuto senza freni su racconto breve.


In sole trentotto pagine non mi sarei aspettato di certo un racconto perfetto, ma bisogna purtroppo riconoscere che Di Filippo non riesce a creare una storia fantasy appetibile. Le prime pagine sembrano promettenti, una storia classica del puritano, con una certa influenza dalle creature lovecraftiane che non fa mai male. Peccato che dopo le prime pagine la storia non abbia più nulla da dire e si trascini stancamente fino alla fine.

Carine le citazioni ad alcune storie precedenti scritte da Howard, ma che non altro scopo se non quello di strizzare l'occhio al fan.

L'idea di affiancare un personaggio storico (per quanto ancora in giovanissima età) è una buona idea, ma che non viene mai sfruttata appieno, rimanendo più un "special guest" letterario che qualcos'altro.

Sicuramente la parte peggiore del racconto è il finale, veramente brutto e brusco, che strugge quel poco di interesse che era rimasto per la storia (il pericolosissimo Re Filippo), facendo cadere le braccia anche al più aperto dei fan dello spadaccino puritano. Probabilmente l'idea di Di Filippo era quella di creare un storia che fungesse da banco di prova per successivi testi del medesimo genere, ma il risultato a mi giudizio non può che essere fallimentare. Anche chiudendo entrambi gli occhi e facendo finta che non ci sia Solom Kane non si riesce a salvare una storia veramente lacunosa. Un vero peccato perché alcuni elementi in campo (Il capo indiano dai poteri simili a quello dello spadaccino, i mostri richiamati dall'oscurità ecc...) se ben sfruttati e ampliati avrebbero creato un pastiche degno del personaggio di Howard.

4 commenti:

  1. Conosco il personaggio di Solomon Kane più che altro per i fumetti a lui dedicati, purtroppo non ho mai letto nessuno dei racconti di Howar dedicato al personaggio.
    Quindi apprezzo doppiamente questo tuo post! ;-) Cheers

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    1. Mi fa molto piacere. Solomon Kane è uno dei personaggi più riusciti di Howard e l'unico con una storia che ne chiuda apparentemente le gesta (Solomon Kane ritorna a casa). Ti consiglio di dargli un'occhiata, le versioni ebook dei suoi racconti si trovano a pochi spiccioli e valgono ogni centesimo speso.

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  2. Io ho avuto modo di intervistare Paul Di Filippo, indubbiamente è un ottimo scrittore e di solito eccelle nella dimensione del racconto. In questo specifico caso- essendo nato e cresciuto a Providence- intendeva fare un omaggio a Lovecraft e a Howard, magari non completamente riuscito anche se a me, tutto sommato,non è troppo dispiaciuto.
    Se però la cosa ti può consolare,lo stesso Di Filippo ammette di non essere troppo rispettoso (e di essere molto ironico) con i personaggi, sia i suoi che quelli storici.

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    1. Lo sai si che dopo aver letto questo commento sto provando una fortissima invidia nei tuoi confronti? :)

      L'ho notato spesso nei suoi racconti, il problema è a mio giudizio che Solomon Kane si adatta pochissimo a qualsiasi tipo di umorismo (in fondo stiamo parlando di un puritano) e la storia infatti va avanti a fatica. Probabilmente usando un personaggio come Conan sarebbe uscita una storia epica. Un vero peccato.

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