lunedì 6 novembre 2017

Le avventure di Joe Speedboat di Tommy Wieringa - Recensione -




Nella sonnacchiosa città di Lomark vive Fransje, un ragazzo che a causa di un assurdo incidente non può più ne parlare ne muoversi (tranne che per il braccio destro), dedicandosi totalmente da quel momento in poi nel registrare ogni evento che gli arrivi alle orecchie della sua piccola e comatosa città. A interrompere la routine quotidiana arriva il giovane Joe Speedboat (nome che il ragazzo si è dato da se per nascondere il proprio vero e banale nome), ragazzo folle e geniale allo stesso tempo, che con la sua personalità magnetica creerà un gruppo di amici affiatati (di cui farà parte anche Fransje) con cui realizzare i più folli progetti, dalle bombe a un aereo fai da te per vedere le "grazie" di una vicina naturalista, arrivando perfino a modificare un escavatore per partecipare alla Parigi- Dakar. Affrontando insieme il difficile e inevitabile percorso di crescita che porterà i due protagonisti ad abbandonare il mondo dei sogni e delle possibilità infinite per il regolare e monotono mondo degli adulti. Un romanzo di formazione che fa del movimento (inteso come sviluppo) il proprio inno spirituale.


Il romanzo di Tommy Wieringa è riuscito nello stesso tempo a conquistarmi (tanto da rimanere fino a tardi sveglio per finirlo in una botta sola) e allo stesso tempo deludermi, lo so è una sensazione strana da definire. Quello che mi è piaciuto del romanzo sono le sue riflessioni morali, che riescono a colpire duro allo stomaco nella loro semplice e cristallina visione, una visione che mi ha fatto riflettere molto. Le vicende di Papà Africa, con il suo desiderio di fuggire da un mondo grigio e vuoto per tornare al sole d'Egitto, o di PJ con il suo vuoto interiore che cerca di riempire con le peggiori nefandezze, non posso che colpire per la profondità di visione. Sopratutto perché l'autore è bravo a svelare il mistero dietro ai personaggi un pezzo di puzzle alla volta. Sopratutto nella visione d'insieme della città di Lomark che Wieringa da il meglio di se, con una comunità quasi cartunesca e goliardica nel suo aspetto, con i cittadini che sembrano usciti dritti dritti da un romanzo di Dahl. Sopratutto il personaggio di Joe Speedboat è veramente fantastico, una sorta di folletto votato al movimento tecnologico e che con la sua forza di volontà sembra costantemente in bilico tra sogno e magia.

Il problema grosso di "Le avventure di Joe Speedboat" è il suo tentare di essere romanzo di formazione e allo stesso tempo un romanzo d'avventura, risultando un miscuglio mal riuscito dei due. C'è troppa carne sul fuoco, e il romanzo non riesce mai a prendere una direzione chiara nello sviluppo della storia e si finisce per saltellare da una vicenda ad un altra senza costrutto. Il tanto decantato viaggio per combattere nel mondo dei tornei di braccio di ferro si rivela sostanzialmente deludente (tranne qualche piccola parte, come quando Fransje scopre il vero e banalissimo nome di Speedboat). Il protagonista dovrebbe essere Fransje, ma risulta fin troppo passivo e poco interessato alla propria condizione fisica (ai limiti della apatia) da sembrare più un narratore onnisciente troppo coinvolto nelle vicende di Speedboat e company. Gli spunti interessanti ci sono, ma sono raramente sviluppati come dovrebbero (I padri di Fransje e Joe per dire una avrebbero sicuramente bisogno di maggior spazio), ma finiscono per essere messi in secondo piano per eventi superflui (La Parigi-Dakar in primis). I personaggi principali avrebbero bisogno di un maggior sviluppo caratteriale, tanto da sembrare che siano rimasti congelati nel tempo.

In definitiva Le avventure di Joe Speedboat è un romanzo piacevole, ma per gli elementi sbagliati. Una storia che con una buona sforbiciata sarebbe stato un ottimo romanzo di formazione.

2 commenti:

  1. Credo che questa volta passo, nel senso che il romanzo potrebbe piacermi ma ultimamente credo di non potermi permettere -per meri motivi di tempo- di affrontre romanzi e sopratutto romanzi di formazione che chiedono al lettore una partecipazione e sopratutto una compartecipazione alle vicende maggiore.
    Magari ci ripenserò sotto natale.
    Ciao!

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    1. Non ti preoccupare ;). Mi fa comunque piacere che il libro sia di tuo interesse.

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