martedì 28 marzo 2017

La tartaruga rossa - Recensione -


Titolo originale: La tortue rouge
Paese di produzione: Francia, Belgio, Giappone
Anno: 2016
Durata: 80 min
Genere: animazione, drammatico, fantastico
Regia: Michaël Dudok de Wit
Produttore: Rémi Burah, Olivier Père, Isao Takahata


Ero molto indeciso se andare a vedere a vedere questo film oppure no, ma complice un'anteprima su mymovies e la mia cronica passione per l'animazione in generale mi hanno fatto propendere per l'acquisto del biglietto (con buona pace del mio già magrissimo portafoglio). 

La storia inizia in media res con un naufrago che si ritrova in una isola tropicale disabitata, dove si trova a combattere con la natura per la sopravvivenza. Il nostro protagonista non si da per vinto e crea più volte una zattera con cui tentare di abbandonare l'isola, ma ogni tentativo di allontanarsi viene ostacolato da una tartaruga rossa di grandi dimensioni.

domenica 26 marzo 2017

Ultima oasi di Alfonso Zarbo - Recensione -


Se c'è un luogo che il fantasy in generale, e sopratutto quello italiano, hanno sempre evitato è l'ambientazione in terra islamica. Forse complice il fatto che a parte le atmosfere sognanti delle mille e una notte, quasi nulla della produzione araba è conosciuta in occidente. Alfonso Zarbo con il suo romanzo tenta di sopperire a questa lacuna creando una storia che per molti versi ricorda al sottoscritto il gioco Prince of Persia.

La trama vede la Terra dilaniata e inaridita da un Sole morente, che ha prosciugato con i suoi raggi la maggior parte delle risorse naturali della Terra, causando in breve tempo la scomparsa di tutte le civiltà umane. Solo nella machiavellica e oscura città di Ultima Oasi l'umanità ha trovato l'ultimo rifugio per la sopravvivenza. Purtroppo nulla dura in eterno e l'oscurità preme ai confini del regno più minacciosa che mai. I due principi della città, dalla vita diametralmente opposta, dovranno trovare grazie all'aiuto di una ragazza misteriosa e di una tigre la forza per salvare gli ultimi uomini dalla estinzione totale.

giovedì 23 marzo 2017

Omicidio all'italiana - Recensione -


Anno: 2017
Durata: 99 min
Genere: commedia, grottesco
Regia di: Maccio Capatonda
Soggetto di: Maccio Capatonda, 
Gianluca Ansanelli, Sergio Spaccavento
Sceneggiatura di: Maccio Capatonda, Gianluca Ansanelli, 
Herbert Ballerina, Daniele Grigolo, 
Danilo Carlani, Sergio Spaccavento

Pietro Peluria (interpretato da Maccio Capatonda) è il sindaco di un piccolissimo paese molisano, dimenticato da tutti e con il costante pericolo di scomparire definitivamente per la mancanza di abitanti. I tentativi di risollevare la situazione del paese falliscono e il primo e unico sponsor del paese (la contessa Ugalda Martirio in Cazzati) decide di non finanziare più alcuna strampalata iniziativa del sindaco. Pietro e suo fratello (che gli fa anche da vicesindaco) vanno a trovare la contessa con la speranza di convincerla a ritornare sui suoi passi, purtroppo il nostro scapestrato duo trovano la donna morta sul divano e invece di chiamare la polizia per denunciare il decesso decidono di organizzare un falso omicidio per poter così attirare l'interesse del programma televisivo di criminologia "Chi L'Acciso", condotto dall'avvenente "giornalista" Donatella Spruzzone, in modo da incentivare l'interesse degli spettatori e indurre i turisti a visitare Acitrullo. Il paese riesce cosi a raggiungere il successo ma una serie di disastri finiscono per mettere nei guai il sindaco.

lunedì 20 marzo 2017

fiabe islandesi di Iperborea edizioni - Recensione -



Ho sempre adorato leggere le fiabe, sopratutto quando sono riportate in modo fedele alle loro versioni orali. Da esse è possibile rintracciare un filo di tradizioni, spesso risalenti a periodi pagani, che si sono mantenute intatte fino ai giorni nostri. Le fiabe per lunghi secoli snobbate dalla cultura alta, sono state riscoperte nel romanticismo, dove sono nate le prime raccolte che si riproponevano di riscoprire lo spirito genuino della nazione, oggi sono un'utile strumento per comprendere la mentalità del popolo dell'epoca, molto lontano dalla storiografia importante. Le fiabe riflettono la volontà di una popolazione contadina povera,di superare le proprie esperienze di fame, violenze e sopraffazioni, attraverso storia orali per criticare le ingiustizie e suscitasse la speranza di un riscatto sociale che gli elevasse dalle loro condizioni miserevoli.

«Ah ah!» disse la voce nella collina. «Non è mia abitudine risarcire certi scherzi, ma visto che sei venuto fin qui e ti sei accollato questa responsabilità, voglio fare un’eccezione e accontentarti. Vai a est della collina, troverai un puledro. Per sua natura caga cibo e piscia latte: puoi tenerlo e portarlo a casa con te.»

lunedì 13 marzo 2017

Il giardino delle parole di Makoto Shinaki - Recensione -


Titolo originale: 言の葉 の 庭
Paese di produzione: Giappone
Anno: 2013
Durata: 46 min
Genere: sentimentale, scolastico, slice of life
Regia: Makoto Shinkai
Soggetto: Makoto Shinkai
Sceneggiatura: Makoto Shinkai
Storyboard: Makoto Shinkai


Takao è uno studente delle superiori di 15 anni con il sogno di costruire scarpe come futuro lavoro. Nei giorni di pioggia ama marinare la scuola per concentrarsi sul suo sogno, fermandosi all'interno di un giardino in stile giapponese per esercitarsi. Sarà proprio in un giorno di pioggia, all'interno del parco che incontrerà Yukari Yukino, una misteriosa ragazza di 27 anni. I due uniti dalla necessità di ritrovare un rifugio silenzio, finiranno  per affezionarsi sempre più alla discreta presenza dell'altro, con la complicità della stagione delle piogge. Ma il tempo passa e le giornate di pioggia stanno per finire... 

"In fondo tutti gli esseri umani hanno qualche rotella fuori posto"

lunedì 6 marzo 2017

Pugni di Armadillo di Carlton Mellick III - Recensione -


Per parlare di "Pugni di Armadillo" bisogna prima parlare della Bizarro fiction (altrimenti ci sarebbe il forte rischio che prendiate il romanzo come il parto di qualche folle e che cestiniate il tutto prima ancora di leggere anche una sola singola frase).

La Bizarro fiction è un genere letterario in cui gli elementi dominanti sono: l'assurdo, la satira, il grottesco e il fantastico (spesso il tutto viene condito da un Humour demenziale/nero). La Bizarro ficiton non ha un genere predefinito, ma viene formato da un miscuglio in cui sono presenti vari generi (in un riuscito amalgama di elementi normalmente in contrasto tra loro).

Il Genere nasce grazie alla mente di Carlton Mellick III e la sua casa editrice "Eraserhead Press" nel 1999. Tale genere trova di solito forma in racconti più o meno lunghi e in rare occasioni nel romanzo breve.