lunedì 29 febbraio 2016

L'inferno degli specchi di Edogawa Ranpo (Urania collezione n°99) - Recensione -



Nell'aprile del 2011 Urania pubblica a sorpresa di tutti questo volumetto che raccoglie nove storie dello scrittore Edogawa Ranpo (vero nome Taro Hirai). Ma chi è questo autore giapponese per meritarsi un volume di questa collana? vediamo di scoprirlo.

Ranpo Edogawa è nato nella prefettura di Mie il 21 ottobre 1894  ed è morto il 28 luglio 1965. è stato uno scrittore e critico letterario giapponese.
Nel corso della sua vita ha scritto numerosi romanzi e racconti gialli. In molti di questi, nel solco del giallo investigativo di quel periodo, hanno come protagonista il detective Kogoro Akechi. Lo stile di scrittura di Rampo fu fortemente influenzato dagli scrittori occidentali, in special modo da Edgar Allan Poe (inventore del genere giallo con il suo investigatore Dupin). Lo scrittore era cosi affascinato dalle storie di Poe da usare come pseudonimo la trasposizione fonetica giapponese del nome dell'autore americano. Edogawa Ranpo (o Rampo) appunto.


Rampo Edogawa gode di grande fama in Giappone, tanto che le sue opere sono continuamente riproposte nel tempo, sia in film o serie, sia in fumetti o cartoni giapponesi. Per basti pensare che il famoso protagonista del manga/anime Detecitive Conan, usa per nascondere la sua vera identità il nome fittizio di Conan Edogawa, unendo il nome di Conan Doyle al cognome di Edowaga. Mentre in italia è arrivata una miserrima parte della sua produzione. quindi questo volumetto diventa molto interessante per valutare la qualità e l'abilità nella scrittura.  

Trama
 Il libro in questione contiene 9 racconti, precisamente:

1)la sedia umana;
2)il test psicologico;
3)il bruco;
4)la rupe;
5)l'inferno degli specchi;
6)i gemelli;
7)la camera rossa;
8)i due menomati;
9)il viaggiatore con il quadro di stoffa.

non tutte le storie posso annoverasi nello stile giallo, molte si avvicinano più all'horror o al thriller. Le storie più interessanti al mio giudizio sono:

La sedia umana, dove una scrittrice tra la posta degli ammiratori riceve trova una lettera che rivela angoscianti rivelazioni su un mobile. Bellissima storia che mischia erotismo, macabro e il grottesco.

Il test psicologico, dove un ragazzo senza sensi di colpa dovrà affrontare il genio della deduzione Kogoro Akechi. Prima storia di stampo poliziesco, affascinante e avvincente.

La Rupe, una donna  trova un metodo infallibile per farla franca. Storia inusuale dove sono i "cattivi" ha trionfare.      

La camera rossa, dove un gruppo di uomini annoiati cercano il brivido raccontandosi storie macabre o d'effetto. Un giorno arriva un'uomo che potrebbe regalare un brivido sublime al gruppo raccontando del suo metodo criminale infallibile. Sicuramente il racconto che più mi ha conquistato assieme a "La sedia umana".

Non conoscendo il giapponese non posso giudicare sulla fedeltà della tradizione, ma partire come base dalla traduzione inglese non è il massimo per qualsiasi libro.

Il titolo originale della raccolta "Japanese Tales of Mystery and Imagination era una chiara allusione alle opere di Poe, che si è persa per usare il titolo di un racconto presente nel romanzo (una calda raccomandazione dell'editore?).

La scrittura è avvincente e riesce a prende il lettore e a non mollarlo fino alla fine. Nonostante il fatto che lo stile sia ormai datato e molte delle soluzioni risultino abbastanza semplici per i lettori abituati ai romanzi moderni, vi consiglio di dargli una possibilità.

Vi consiglio caldamente di recuperare il libro, anche se ormai fuori mercato, nelle bancarelle e su internet si trova facilmente a prezzi contenuti. I racconti sono abbastanza brevi e l'intero volumetto può essere facilmente letto in una giornata o due.

2 commenti:

  1. Sono davvero difficilmente classificabili i racconti di Rampo Edogawa. Perlomeno usando i nostri standard di classificazione. Se “Il bruco” si avvicina molto all’horror, se “La belva nell’ombra” è quasi un giallo e se “La sedia umana” potrebbe venire etichettato come grottesco… in realtà non sono niente di tutto questo. L’unico aggettivo possibile è “giapponese”, perché nulla di occidentale potrebbe mai assomigliare loro.
    Non sapevo che Urania lo avesse pubblicato in una delle sua collane.. certo è che storicamente Urania ha tentato spesso di “spacciare” per fantascienza dei titoli che fantascienza non sono (horror specialmente) e verrebbe da chiedersi con quale successo, visto che l’unica collana dichiaratamente horror è fallita dopo pochi numeri (nonostante il fantastico ripescaggio di Jean Ray)

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    1. Sono d'accordo, Rampo Edogawa è un autore con uno stile così unico e legato alla sua terra nativa che noi occidentali facciamo fatica a classificarlo.

      È una edizione passata totalmente in sordina, un vero peccato perché i racconti proposti sono veramente interessanti e sarebbe stato bello vedere altre edizioni con i suoi racconti (sopratutto considerando quanta fama e influenza hanno gli scritti di Rampo in Giappone). So che recentemente Atmosphere Libri a pubblicato un libro che una nuova serie di racconti (alcuni purtroppo presenti anche in questa edizione).

      Urania nel corso del tempo ha tentato più volte di diversificare la sua produzione, purtroppo con scarsi risultati. A volte per scelte editoriali folli (come con Urania Epix che partì con delle ristampe di libri) alle volte per sfiga. Sembra che far partire una collana basata sul fantastico sia impossibile.

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